L’ULTIMA SPIAGGIA

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LADY VENDETTA. CHE VI PIACCIA O NO.

Un amico e collega è sbottato, finalmente: “Basta non ne posso più, solo donne, orgoglio lesbico, masterclass e fondazioni con, contro, a favore o meno delle donne. Scriverò un pezzo titolato “Monsieur Croisette” “. Non ha tutti i torti, il gender e il femminile si portano moltissimo quest’anno a Cannes, anche se poi, alla fine, in concorso le donne registe son solo tre. Si porta la femminilità bossy e vampira, She Devil piuttosto che Madonna, nel lato porno soft e in quello horror. Con qualche esasperazione, ma anche con qualche riuscita, perchè The Handmaiden di Park Chan-Wook a me è piaciuto tanto, tra sete e kimoni, collezioni impagabili di guanti, dal morbido capretto al lattice, tra la Corea e il Giappone degli anni ’30, con quelle due meravigliose protagoniste serva e padrona a ruoli ribaltati, le letture porno della geisha, i bassifondi del maniaco torturatore, Dominus delle personali e altrui perversioni che finirà annodato dal suo stesso nodo scorsoio. Sì, si poteva risparmiare sui finali e persino su qualche volteggio lesbo- erotico, esplicito ed elegante come un acquarello giapponese. Si poteva, ma nessuno è perfetto e in questo film sotto lo smalto batte il consueto cuore nero e immenso di Park Chan-Wook che la vendetta femminile sa come costruirla. Bello che le due, serva e padrona, fingendosi vicendevolmente pazze, fuggano insieme.

Similitudine 1)

Succede così anche in La pazza gioia, dove il tema della follia trasmuta in quello della libertà e le due signore se ne vanno via da sole, giocandosi gli uomini, ma anche trovandone la compassione. Sole, libere.

MR.VENDETTA, MA SI TRATTA DI BRAVI RAGAZZI

Alla fine, dopo qualche giorno, la coppia al femminile è stata sostituita da quella machissima e bombastica, di Ryan Gosling e Russell Crowe in Nice Guys, il film firmato con gusto (anche nostro) da Shane Black, lo stesso che ha diretto Iron Man 3 e scritto la nostra amata Arma Letale. E qui siamo da quelle parti, per stile, dinamico, il duo di investigatori alla frutta, l’uno ubriacone con figlia, l’altro, un incicciatissimo Crowe avvolto in giacconi di cuoio molto d’epoca (si parte nel 1977), solitario y final. Si ride per l’impaccio, per il ridicolo esagerato di situazioni e arredamenti, per le macchine d’antan e e perché quei due insieme si divertono a fare i buffoni come Mel Gibson e Danny Glover, con gli stessi contrasti, ma con la fine del mondo già in mente. Naturalmente anche in questo caso saper chiudere sarebbe meglio, ma si ride senza sentirsi in colpa, con nostalgia e tanto ci basta.

Similitudine 2)

Le tappezzerie optical con rombi e losanghe, così opprimenti, tanto anni ’80, le ritroveremo pari pari in Julieta di Almodòvar. Ma Los Angeles, quella macchina tritatutto da showbusiness e perdute illusioni, si è già aggiudicata sulla carta la Palma d’oro per la miglior protagonista del Festival, nella versione anni ’30 di Cafè Society di Woody Allen, in questo Nice Guys e, si presume, nel catartico  The Neon Demon di Winding Refn dove bruciano modello e fashion show sullo sfondo di Mulholland Drive. Segnatevi che il nuovo film di Ryan Gosling si chiama appunto LA LA LAND dal soprannome della città degli angeli.

Piera Detassis