Wasp Network, nel mondo delle spie di Assayas e Penélope Cruz

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wasp network

Wasp Network è una storia vera. Per combattere le attività dei movimenti anti-castristi situati in Florida, Fidel Castro infiltra un gruppo di spie, una “rete di vespe” (da qui il titolo), incaricata di scoprire e sventare le attività di quei gruppi che spesso sconfinavano nel terrorismo vero e proprio, come i “Fratelli in soccorso”, che gli USA proteggevano e aiutavano, più o meno nascostamente, come i “Fratelli in soccorso” di Juan Basalto. L’operazione comporta però un costo umano considerevole; gente leale e dalla schiena dritta come Renè Gonzales, deve abbandonare di nascosto moglie Olga e figlia, tacendo sui veri motivi della sua fuga ed essere considerato un traditore della patria. Questo film è soprattutto la sua storia.

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Con l’avvincente miniserie Carlos (2010), l’ecclettico Olivier Assayas aveva già affrontato la spy story realistica e tratta da una storia vera. Qui ci riprova, raccontando di fatti poco noti appartenenti a un passato ancor recente. Azioni da zona grigia, dove quelli che lottano con motivazioni ideali (“devi scegliere Renè o continuare a fare il giardiniere o contribuire al ritorno della democrazia nel nostro paese” così il militare cubano viene agganciato dalla rete clandestina) si mescolano con altri decisamente spinti da ideali meno onorevoli (el dinero, el dinero, el dinero!) e la battaglia politica può inevitabilmente sconfinare nel mondo dei narcotraffici o in sanguinosi attentati. Edgar Ramirez, dopo essere stato il citato superterrorista Carlos per Assayas, ora torna come militare castrista fedele alla causa; Penelope Cruz è sua moglie (e i rapporti familiari occupano parte del film), Gael Garcia Bernal e Wagner Moura sono due suoi compagni di impresa. Il risultato è un’opera contemporaneamente troppo lunga e troppo breve: troppo lunga nel suo scorrere piana senza o quasi punte di climax, troppo breve per sviluppare al meglio i nodi drammatici qui sintetizzati di una vicenda che ha più di un protagonista. Forse una dimensione da miniserie gli avrebbe giovato.