Locarno74: il programma si completa con le prime mondiali dei film She Will e 100 Minutes

Tutto è pronto per la 74esima edizione del Locarno Film Festival, dal 4 al 14 agosto in presenza

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Durante la Gala Premiere del Fuori concorso, in programma giovedì 5 agosto alle 17.00 a La Sala, verrà presentata la prima mondiale del film d’esordio della regista franco-britannica Charlotte Colbert, She Will. La proiezione sarà seguita da un Q&A con il cast e la regista. Il film racconta la storia di Veronica Ghent (Alice Krige) la quale, dopo una doppia mastectomia, si reca nella Scozia rurale con la sua giovane infermiera Desi (Kota Eberhardt) per un ritiro di guarigione.

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Il film è prodotto da Edward R. Pressman (The CrowAmerican Psycho),  e annovera nel cast Alice Krige (Star Trek: First ContactThe OACarnival Row), Kota Eberhardt (X-Men: Dark Phoenix), Malcolm McDowell (BombshellA Clockwork Orange) e il vincitore del BAFTA Award Rupert Everett (The Happy PrinceMy Best Friend’s Wedding), con il montaggio di Yorgos Mavropsaridis (The FavouriteThe LobsterThe Killing of a Sacred Deer) e una colonna sonora originale di Clint Mansell (Black SwanRequiem for a DreamMoon).

She Will © Property of Popcorn Group

Il programma di Piazza Grande si arricchisce invece della nuova opera del regista russo Gleb Panfilov, già Pardo d’oro nel 1969 per il suo lungometraggio d’esordio V ogne broda net (No Path Through Fire, 1968), e vincitore di un Orso d’oro al Festival di Berlino nel 1987 per Tema (The Theme, 1979). Sto minut iz zhizni Ivana Denisovicha (100 Minutes) sarà presentato durante la serata di venerdì 13 agosto.

L’ultimo tour de force di Gleb Panfilov, 100 Minutes, porta una nuova dimensione cinematografica alla vita di Ivan Denisovich Shukhov, eroe letterario il cui tragico destino affascinò i lettori di tutto il mondo e valse al suo creatore, Aleksandr Solzhenitsyn, il premio Nobel per la letteratura. 100 Minutes è il racconto di migliaia di soldati sovietici che hanno combattuto contro i nazisti, finendo per essere catturati e diventando dei prigionieri di guerra. La giustizia di Stalin su questi prigionieri che tornarono, si è fatta immediatamente sentire: dieci anni di duro lavoro nei campi siberiani. Qual è allora il motivo per cui i prigionieri come Ivan Denisovich rimangono in vita? E cosa li spinge a svegliarsi ogni mattina per affrontare un altro giorno d’inferno? Il film di Panfilov risponde a queste domande.