Lucca Comics, Halloween con Tim Burton: «Mi son sempre sentito Mercoledì»

Il regista ospite del festival toscano racconta la serie Netflix

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Tim Burton a Lucca Comics

Dopo l’apertura con il Dampyr del Bonelli Cinematic Universe e in attesa di scoprire la serie sequel di Willow, Halloween al Lucca Comics & Games si festeggia con Tim Burton. Ad anticipare il flash mob e la cosplay parade dei fan di Mercoledì in programma a seguire, i tanti spettatori riusciti ad accogliere “un artista straordinario”, l’atteso ospite d’onore Tim Burton, hanno potuto scoprire qualcosa di più su questa “storia teen dai toni soprannaturali”.

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“Mi son sempre sentito Mercoledì – ha detto il regista di tanti grandi film e dei primi quattro episodi della serie. – Sono un uomo, ma avrei potuto benissimo essere lei, che è sempre  stata rappresentata come una bambina ma che volevo vedere nel suo reagire ai suoi insegnanti, alla terapia, alla sua stessa famiglia”.

“Abbiamo cercato di essere puri e reali”, ha aggiunto ancora, prima di sottolineare l’importanza dell’interprete scelta, Jenna Ortega, che già dai 49 secondi iniziali del primo episodio promette di ipnotizzare tutti con la sua caratterizzazione di una Mercoledì diversa da tutte le altre.

“Senza Jenna per me non ci sarebbe stata la serie, non era facile trovare chi potesse incarnare Mercoledì in quella maniera, con quegli occhi e la sua forza di carattere, che era quello di cui aveva bisogno il nostro personaggio. Un personaggio in bianco e nero che qui e lì lascia trasparire qualche sfumatura diversa”.

Tim Burton a Lucca Comics

L’immaginario di riferimento, – spiega Burton, – è stato più quello dei cartoon originali che della serie precedente, ancor più che dell’horror o che della fantascienza”.

E per farlo sono stati importanti i costumi di Colleen Atwood, “con la quale collaboro da tanti anni, come con Danny Elfman (sostituito da Chris Bacon nei successivi sei episodi della serie, ndr), che considero una star al pari degli altri attori”. “Mercoledì ha un unico look, per cui abbiamo dovuto trovare un modo per distinguerla dagli altri studenti della Nevermore Academy. Era fondamentale che fosse visivamente diversa”.

“Una scuola per reietti, dove lei si sente reietta tra i reietti, la definisce ancora il filmmaker, ammettendo di essersi sentito allo stesso modo “per tutta la sua vita”.

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Un contesto moderno, comunque, nella quale entra tutto ciò che caratterizza la nostra vita quotidiana, social network compresi: “il discorso  è stato toccato, Mercoledì ne parla, alla sua maniera, che poi è la stessa miaspiega Tim Burton, prima di confessarsi… – Ho paura di internet, ma i social sono una parte del nostro mondo”.

“Avendo avuto problemi di salute mentale per buona parte della mia vita, la capisco bene – dice ancora, tornando sulla star della serie tv. – E’ il motivo per cui amo il personaggio di Mercoledì. Mi identifico con lei, è una fonte di ispirazione perché dice quello che pensa, è sempre molto chiara”.

Non l’unico personaggio del quale potremo innamorarci, visto che anche il leggendario Mano avrà molto spazio, come lascia intendere il regista regalandoci un paragone illustre: Volevo che avesse una vita vissuta. Mi è sempre piaciuta, anche nella sua versione di ‘mostro con cinque dita’, ma ho cercato di darle un passato magico, perché fosse un po’ il Dustin Hoffman delle mani”.