Babygirl, Nicole Kidman tra sesso, potere e libertà: «Amo raccontare le donne in tutte le sfaccettature»

Nicole Kidman e il cast di Babygirl presentano alla stampa di Venezia il thriller erotico e sessualmente spinto di Halina Reijn

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«Mi sento esposta e vulnerabile nel mostrare al mondo un film così, ma averlo fatto con persone come Halina Reijn e il resto del cast ha reso tutto delicato, intimo e molto profondo. Ora siamo tutti nervosi, mi tremano le mani, ma sono orgogliosa di essere ad un festival come questo, dove finalmente si fa cinema con molte donne al timone». Nicole Kidman parla di ansia ma la nasconde magnificamente attraversi sorrisi e battute quando presenta alla stampa di Venezia 81 Babygirl, il thriller erotico scritto e diretto da Halina Reijn che la vede protagonista in un ruolo sessualmente molto esplicito. La Kidman veste infatti i panni di potente dirigente d’azienda, madre e moglie, i cui desideri sessuali vengono improvvisamente svelati (e accontentati) da un giovane tirocinante, Samuel, interpretato da Harris Dickinson. Con forti richiami ai thriller erotici degli anni ’90 rivisti in chiave contemporanea, Babygirl  «è un film su una donna in crisi esistenziale, sul desiderio e sul confronto di generazioni diverse che possono imparare l’una dall’altra» spiega la regista, con l’augurio «che possa essere un omaggio all’amore per se stessi e alla libertà».

«È un film che parla di desideri, di pensieri interiori, di segreti, di matrimonio, di verità, di potere, di consenso. È la storia liberatoria di una donna raccontata da uno sguardo femminile» aggiunge Nicole Kidman. «Mi piace esaminare le donne sullo schermo, cosa significa essere donna in tutte le sue sfaccettature e labirinti».

Non solo donne, Babygirl esplora anche vari tipi di mascolinità, tra cui quella di Antonio Banderas, nel film marito della Kidman. «Una volta partecipavo ai festival con film che oggi non si potrebbero più fare perché politicamente scorretti − ha raccontato l’attore spagnolo − ma quando ho letto la sceneggiatura di Babygirl ho pensato: ‘Qualcuno che fa qualcosa di diverso, meno male!’. Halina ha avuto la forza e il coraggio di mettere sullo schermo cose che tutti pensiamo: siamo tutti prigionieri dei nostri istinti. Siamo animali. Non c’è nulla di democratico nella nostra natura».

Le scene più erotiche e sessualmente spinte Nicole Kidman le condivide con Harris Dickinson, attore con il quale è servita una determinata preparazione. «Ci siamo incontrati a New York in una sala prove. Non avevamo molto tempo per fare il film, per questo avevamo bisogno di provare tanto, e c’è molto testo. Ci siamo seduti in una stanza per sei ore e abbiamo parlato soprattutto di noi stessi, raccontandoci cose anche personali. Credo sia il modo migliore per entrare in connessione. Halina è lei stessa un’attrice, quindi si lanciava nella sala interpretando tutti i ruoli, ed è stato affascinante perché non l’avevo mai sperimentato prima». A completare il cast di Babygirl troviamo la giovane Sophie Wilde nei panni di un’intelligente dipendente della Kidman. «Sono una giovane donna progressista e credo che questo film esplori i limiti dell’essere donna» racconta. «Ammiro tanto Nicole Kidman, è stato un onore lavorarle accanto unendo anche il divertimento. Siamo entrambe australiane, siamo diventate amiche».