Dopo il magnetico Una femmina (2022), il regista Francesco Costabile presenta in concorso nella sezione Orizzonti della 81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la il suo secondo lungometraggio di finzione, Familia, racconto tratto da una storia vera di cronaca che vede protagonisti Barbara Ronchi, Francesco Gheghi e Francesco Di Leva. Il film sarà al cinema dal 2 ottobre con Medusa.
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Tratto dal romanzo autobiografico “Non sarà sempre così” (2017) di Luigi Celeste, che nel 2008 uccise il padre per porre fine a decenni di maltrattamenti da lui subiti. Scontati 8 anni di carcere, Celeste ha raccontato la sua storia in un libro che ha dato ispirazione a Francesco Costabile e ai cosceneggiatori Vittorio Moroni e Adriano Chiarelli per realizzare il suo secondo film che continua nell’esplorazione del tema della violenza patriarcale.
“Purtroppo la violenza domestica, la violenza di genere, è trasversale, c’è in tutte le nazioni e in tutte le culture, ed è trasversale a qualsiasi contesto sociale”, dice Costabile, a cui piace sempre partire dal reale per raccontare le problematiche del nostro tempo con un linguaggio estetico ricercato e raffinato. “Per arrivare alla realtà profonda bisogna anche usare gli strumenti della finzione”.
L’attaccamento alla realtà non impedisce a Costabile di esplorare un linguaggio estetico ricercato che per certi aspetti, come il titolo stesso del film suggerisce (‘familia’ è una parola latina), trova la sua ispirazione nella cultura greca e latina. “Le storie di famiglie, le storie corali, le storie di grandi conflitti emotivi mi hanno sempre appassionato – spiega il regista e sceneggiatore – È una propensione istintiva, non c’è una scelta logica”