Venezia 81 – Peacock, la recensione del film di Bernhard Wenger

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IL FATTO: il Peacock, ovvero il pavone, del titolo è Matthias, che fa un lavoro molto particolare: si trasforma in qualunque persona il cliente di turno abbia bisogno. Può essere il figlio perfetto di un ricco mecenate, un fidanzato intellettuale per un concerto di musica contemporanea, addirittura un padre pilota nel giorno genitori e figli. È così dedicato alla professione che ha smarrito la sua personalità, e con quella anche la sua compagnia e il contatto con una realtà che ha piegato sempre a piacimento di qualcun altro.

L’OPINIONE

Le agenzie di “noleggio persone” esistono davvero, ce le aveva già fatte scoprire al cinema Werner Herzog, nel bel Family Romance, LLC. Sono uno dei fenomeni di questo mondo in cui sono proprio gli essere umani la nuova merce, la differenza è che lo schiavismo ormai è soprattutto digitale, con preferenze e gusti sfruttati per vendere le merci più disparate, mentre noi stessi alimentiamo gratuitamente quest’industria a colpi di post. Ma anche il mondo del lavoro “tangibile” trova maniere sempre per spersonalizzare l’individuo.

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Peacock, opera prima del regista austriaco Bernhard Wenger, selezionata in concorso alla Settimana della Critica di Venezia 81 (sezione che quest’anno ha fatto vedere ottime cose), parla proprio della progressiva sparizione di un uomo, un pavone per l’appunto, tronfio e fiero del suo talento di trasformista, ma anche della sua consapevole rinascita. Declinato con un tono da commedia grottesca, con ispirazioni elevate, dal cinema di Jacques Tati alla feroce satira della società alla Ruben Östlund, Peacock vanta un ritmo di genere notevole, derivante dall’ottima ottima scrittura che gestisce con sapiente equilibrio, non comune in un regista all’opera prima, i tempi della crisi di quest’uomo che non c’è, interpretato magistralmente da Albrecht Schuch. Peacock è un film di belle scoperte, e fa riflettere divertendo. Non è una cosa facile.

SE VI È PIACIUTO PEACOCK, GUARDATE ANCHE…

Come detto sopra, Family Romance, LLC di Werner Herzog, anche perché un film di Herzog fa sempre bene.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
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