“Fare un terzo Beetlejuice? Faccio un po’ di conti: ci ho messo 35 anni per fare il secondo, un terzo capitolo arriverebbe quando avrò più di cento anni, ho grande fiducia nella ricerca medica, quindi diciamo che è possibile”. È di ottimo umore Tim Burton mentre racconta alla stampa internazionale l’avventura di Beetlejuice Beetlejuice, un secondo capitolo che i suoi fan hanno chiesto a gran voce per molto tempo.
«E ammetto che non ho mai capito perché abbia avuto tutto questo successo, Beetlejuice è un film molto personale e dopo tutti questi anni poter tornare nel suo mondo, accompagnato da una serie di persone che abbracciano il modo di lavorare come Michael, Catherine, Winona, Jenna, e anche Monica, Willem e Justin, che sono subito entrati nel giusto spirito, è stato molto bello».
Cast che naturalmente lo ha accompagnato a Venezia, in conferenza stampa e poi sul red carpet di apertura di questa 81ma Mostra del cinema. E c’è stato il rischio che Tim Burton un film al Palazzo del cinema non lo mostrasse più. «Negli ultimi anni sono stato un po’ disilluso con l’industria cinematografica, credo non sia un segreto, e ho capito che se devo fare qualcosa di nuovo devo farlo con il cuore e perché lo voglio fare. Ero divento un po’ come il personaggio di Lydia in questo film: quando si invecchia a volte si prende un’altra strada e io mi ero un po’ perso. Questo film è stato una ri-energizzazione per tornare alle cose che amo fare, al modo in cui amo farle e con le persone con cui amo farle. Mi sono reso conto che questo è l’unico modo per avere successo. Non mi importava come sarebbe venuto fuori Beetlejuice Beetlejuice, mi sono divertito a farlo, e questa è la cosa più importante».
Ed è stata anche l’occasione per rendere omaggio al cinema di genere italiano e ad alcuni dei suoi maestri registi che Burton ha sempre amato. «Mario Bava, Dario Argento, e molti altri come loro, sono sempre stato un loro grande ammiratore». Se n’è accorta anche Monica Bellucci, che in Beetlejuice Beetlejuice interpreta la sensuale e temibile Deloris, antica fiamma dello spiritello porcello protagonista. «Mi ha fatto vedere praticamente tutti i loro film, Tim adora l’Italia e il cinema italiano», ha raccontato l’attrice, e sull’argomento le ha fatto eco anche Michael Keaton, entusiasta all’idea di poterne fare scorpacciata per entrare più a fondo in una delle scene più divertenti del film (e che ovviamente non sveliamo).
Tra gli elementi di novità di Beetlejuice Beetlejuice naturalmente Jenna Ortega, la giovane star di Mercoledì, che per Tim Burton è stata una vera e propria fonte della giovinezza. Jenna interpreta Astrid, la figlia di Lydia, ovvero Winona Ryder, come la madre un’adolescente molto cupa. «Ero entusiasta all’idea di partecipare a Beetlejuice Beetlejuice. Ovviamente sono una grande fan del primo film e sapendo di entrare a far parte di una squadra di persone così speciali e di talento ho pensato che la cosa migliore per non rovinare tutto fosse mettermi in un angolo e guardarli. È vero che Astrid e Lydia sono molto simili, ma con delle sfumature importanti. Entrambe sono donne arrabbiate, ma Astrid credo abbia maggiore risentimento nei confronti del mondo ed è un trauma che sta elaborando».
Le generazioni delle donne Deetz sono quindi diventate tre. Catherine O’Hara è tornata a interpretare Delia, ora diventata nonna «e certo non posso negare che sia passato del tempo, sono felice di essere viva e di essere tornata a lavorare con queste persone meravigliose. Nella famiglia si è aggiunta Jenna e credo che tutte e tre, Delia, Lydia e Astrid, si aiutino a crescere insieme, con nonna e nipote che si preoccupano per la loro figlia e madre. Sì, è stato bello, anche rivedere Michael, che ha sempre un grande fascino e che non è invecchiato neanche di un giorno. Alla fine, è sempre morto».
Winona Ryder dopo Beetlejuice avrebbe lavorato nuovamente con Tim Burton in uno dei suoi film più amati dal pubblico, Edward Mani di Forbice. «Questo film è stato davvero un sogno diventato realtà, ed è stato bello guardare di nuovo negli occhi Michael dopo tutti questi anni». E davvero il tempo sembra essersi fermato per Michael Keaton, 71 anni portati magnificamente e racconta che «in questo film si scopre qualcosa di più del passato di Beetlejuice, grazie alla sua ex moglie Deloris, l’unica persona di cui ha davvero paura». E chiudiamo con Monica Bellucci, che di Burton è anche la compagna da alcuni mesi. «Tim è un artista, entrare a far parte del suo mondo è stato un privilegio».
Beetlejuice Beetlejuice arriverà nelle sale italiane il 6 settembre, distribuito da Warner Discovery.