Vorrei sparire senza morire, Pupi Avati riletto dai giovani filmmakers

Un racconto del grande regista italiano messo in scena a Venezia 78.

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Vorrei sparire senza morire, Pupi Avati
Vorrei sparire senza morire, Pupi Avati

Un racconto in prima persona, dalla passione per il jazz alle esperienze di una vita, quella di Pupi Avati, protagonista di un simbolico confronto che si terrà il 7 settembre, alle ore 16.00, presso la Sala Laguna del Lido, durante la 78. Mostra Internazionale di Cinema di Venezia.

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Grazie a Vorrei sparire senza morire, un docu-racconto che ci permetterà di conoscere più a fondo l’uomo dietro al regista de La casa dalle finestre che ridono (1976), Regalo di Natale (1986), Il cuore grande delle ragazze (2011) e ora alle prese con Dante (il suo prossimo film in lavorazione). Un’autobiografia e insieme una lezione di cinema in cui il regista emiliano parla di gioie e dolori del suo mestiere rivolgendosi alla telecamera di giovani talenti del IULM Movie Lab (centro di produzione audiovisiva dell’Università IULM di Milano).

“Il cinema mi ha dato moltissime gioie, ma anche tantissime sofferenze”, confessa Pupi Avati nel film, “Molte mattine andare sul set rappresenta la cosa che meno vorrei fare al mondo. E mi chiedo: ma perché io mi sto costringendo a questa scelta di vita che mi espone continuamente a questa ricerca di felicità? Perché non siamo mai definitivamente cresciuti?”.

Della morte e dell’amore. A partire dal piccolo cimitero di San Leo, dove sono sepolte molte delle persone che ha amato, Pupi Avati si racconta. Un po’ di cinema, un po’ di musica, molta vita. Un viaggio sul filo della memoria, un percorso a ritroso tra gli affetti, i fantasmi e i ricordi di uno dei maestri del cinema italiano. Frammenti di un’autobiografia che si mescola con la storia collettiva.

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Tra il diario intimo e la confessione filmata, Vorrei sparire senza morire è un percorso che inizia e finisce in due diversi cimiteri, passando per Bologna, il castello di Rocchetta Mattei, gli uffici romani della DueA e gli studi di Cinecittà. Il cinema, che è lo sfondo di tutto, lascia il posto a un sentimento della vita, una riflessione sulla morte, una malinconica rievocazione delle stagioni dell’amore. Con la sua calda umanità, ma anche la sua consumata autoironia, Avati si concede alla videocamera dei giovani filmmaker dell’Università IULM con una sincerità a tratti quasi commovente. E conferma di essere non solo uno dei maestri del cinema italiano, ma anche un uomo che ha vissuto il suo (e il nostro) tempo con un’immersione e una dedizione totali.

Cos’è Vorrei sparire senza morire:

Realizzato dagli studenti di IULM Movie Lab, è un film che ambisce a superare la convenzionale attribuzione di un’opera audiovisiva alla paternità di un regista-demiurgo per rivendicare invece il suo essere un’opera collettiva, frutto della convergenza e della sinergia di più sguardi e visioni differenti. Nato da un’idea di Gianni Canova, il film ha preso corpo nelle parole e nei racconti di Pupi Avati grazie al trattamento, al coordinamento e alla produzione esecutiva di Hilary Tiscione. Nicola Baraglia e Marta Erika Antonioli hanno curato riprese e montaggio, mentre il suono in presa diretta è di Emanuele Misurina. La regia, ammesso che ci sia, è il frutto delle discussioni appassionate che hanno coinvolto tutti costoro, assieme ad Antonio Avati e a tutti gli altri che appaiono nei titoli di coda e che hanno contribuito a vario titolo, tutti insieme appassionatamente, al risultato finale.

Cos’è lo Iulm Movie Lab:

Iulm Movie Lab è il centro di produzione audiovisiva dell’università IULM di Milano. Collegato al corso di Laurea Magistrale in Televisione, cinema e new media, ha come mission quella di fornire ai laureandi e ai laureati dell’ateneo un’opportunità di crescita professionale che li porti a confrontarsi con concreti progetti produttivi. “Il connubio tra sapere e saper fare – dichiara Gianni Canova – è la chiave di volta di un progetto formativo che punta da sempre, con forza, sull’innovazione, sulla ricerca e sulla sperimentazione. Siamo convinti che solo sporcandosi le mani, costruendo set, sperimentando direttamente modi e forme di produzione, i nostri studenti di cinema e televisione possono acquisire una formazione completa, creativamente matura e consapevole, adeguata alle richieste e alle attese dell’immaginario del nostro tempo”.

Tra le altre produzioni di IULM Movie Lab realizzate nel 2021 ci sono gli streaming e la regia audiovideo dei concerti e degli spettacoli del Teatro La Scala di Milano durante i mesi del lockdown; un film sulla musica ispirata dai versi e dalle opere di Dante, realizzato in collaborazione con il Teatro Petruzzelli di Bari e con Giorgio Colangeli come narratore; un progetto di una serie di documentari sulle eccellenze della grande tradizione artigianale della provincia italiana. Attualmente è in corso di realizzazione un film documentario sulla storia del cacao e del cioccolato, girato fra Modica e il Messico, dove una troupe di studenti coordinata da Giuseppe Carrieri sta girando proprio nel mese di agosto 2021.