SalinaDocFest a Roma, le donne contro la guerra e il programma del weekend

Le voci delle protagoniste, Daniele Vicari e l'omaggio a Pasolini.

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SalinaDocFest

Domenica 3 ottobre alla Casa del Cinema di Roma il SalinaDocFest porterà le testimonianze di donne in prima linea contro la guerra. Protagoniste e testimoni dell’incontro dal titolo: Dal genocidio del Rwanda all’Afghanistan. Le voci delle protagoniste, la scrittrice rwandese Yolande Mukagasana, autrice del libro, La morte non mi ha voluta (Marotta&Cafiero, 2019) e Zarifa Ghafari, giovane sindaca e attivista afghana.

All’incontro, previsto per le 12.00, che si svolgerà in parte in streaming, prenderà parte Françoise Kankindi, Presidente dell’Associazione Bene Rwanda. In presenza Rosario Esposito La Rossa, direttore della Casa Editrice di Scampia Marotta&Cafiero. A condurre l’incontro, Lidia Tilotta, co-direttrice per la sezione Letteratura del SalinaDocFest, fondato e diretto da Giovanna Taviani.
Due donne in prima linea contro la guerra che porteranno al festival le loro testimonianze di impegno e resistenza.

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La ventinovenne Zarifa Ghafari, sindaca e attivista afghana della città di Maidan Shahr, a 50 chilometri a sud est di Kabul è diventata prima cittadina nel 2018, in una delle regioni più conservatrici dell’Afghanistan. Da fine agosto è in esilio in Germania. All’estero è sempre stata uno dei volti della rinascita femminile dell’Afghanistan. Nel 2020 è stata premiata come Donna simbolo di coraggio negli Usa per il suo impegno a favore dell’istruzione e delle libertà femminili. Sostenitrice del dialogo, nel mirino dei fondamentalisti islamici per molto tempo.

La scrittrice Yolande Mukagasana è una sopravvissuta al genocidio in Rwanda contro i tutsi in cui perse i tre figli, il marito e il fratello. Il suo libro La morte non mi ha voluta è una testimonianza sul genocidio raccontato non solo nei numeri, ma attraverso le storie e la sua storia di moglie e madre e che da ventisette anni si batte per tenere viva la memoria di quei fatti. In soli cento giorni vennero massacrati oltre un milione di Tutsi. In una sola notte furono uccisi, a colpi di machete, ottomila persone, 333 l’ora, cinque al minuto. La morte non mi ha voluta mette a fuoco l’orrore di quello sterminio. Yolande Mukagasana è nata nel 1954 e dopo il genocidio dei Tutsi, si è rifugiata in Belgio, dove ha ottenuto la cittadinanza nel 1999 e dove ha iniziato il suo impegno per portare all’attenzione internazionale la tragedia che ha colpito il Rwanda.

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Nella stessa giornata di chiusura del festival che idealmente unisce la Sicilia, e in particolare l’isola di Salina, dove il festival si svolge ogni anno, con Roma dove il mito si scontra con la cronaca, in programma un altro importante appuntamento. Alle 19.00, nell’incontro La fine delle “onde” cinematografiche: Documentario VS Finzione: l’incontro finale del Festival romano, con Daniele Vicari, Gianfranco Pannone, Giovanna Taviani protagonisti di un dibattito sulla domanda: Esiste un movimento cinematografico analogo a quello che furono la nouvelle vague, il neorealismo o Dogma?

Alle 21.30 seguirà la proiezione dell’ultimo film di Daniele Vicari, Il giorno e la notte. Il film è stato un enorme successo per RaiPlay risultando tra i film più visti sulla piattaforma streaming. Al termine della proiezione seguirà l’incontro con il regista e con gli interpreti Matteo Martari, Dario Aita, Elena Gigliotti e Barbara Esposito.

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Nella giornata di sabato 2 ottobre, alle 17:00 l’attesa masterclass di Milo Rau su Pier Paolo Pasolini oggi introdotta da Cristina Piccino. Il grande regista e drammaturgo svizzero, uno dei maggiori autori teatrali contemporanei, che di Pasolini è un profondo conoscitore, incontrerà il pubblico del festival.
Sempre nel segno di Pasolini, alle 10:00 la proiezione di Vangelo di Pippo Delbono, che trova la sua ambientazione in un freddo campo profughi italiano, in cui il regista, spinto dal dolore personale, ritrova simbolicamente la vista nel contatto umano con il dolore degli altri. Alle 12.00 quella di A Black Jesus di Luca Lucchesi, che sarà al festival per incontrare il pubblico e per raccontare della statua di un Gesù nero da moltissimi anni oggetto di adorazione per una piccola città siciliana. Alle 15.00 la proiezione di Das Neue Evangelium (Il nuovo Vangelo) di Milo Rau.

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Alle 19:00 sarà invece il momento di Mimmo Cuticchio, l’ultimo cuntista e puparo vivente cui verrà assegnato il Premio Banca del Fucino del SalinaDocFest. Un personaggio noto per aver saputo mettere insieme innovazione e tradizione lottando per salvaguardare il grande patrimonio del cunto antico e contribuendo a far conoscere nel mondo L’Opera dei Pupi, uno dei simboli dell’identità siciliana, nel 2001 proclamata dall’UNESCO “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”. Per l’occasione Cuticchio interpreterà un Cunto epico cavalleresco “A Singolar Tenzone”.

Sempre sabato 2 ottobre alle 21.30 come Evento Speciale Doc la proiezione di Cùntami di Giovanna Taviani di cui Mimmo Cuticchio è protagonista. A introdurre il documentario al pubblico Giorgio Gosetti. Al termine della proiezione l’incontro con la regista, la direttrice della fotografia Clarissa Cappellani e il montatore Benni Atria.

Ulteriori dettagli e informazioni sul sito ufficiale del SalinaDocFest