In programma dal 5 al 15 settembre prossimi, il TIFF – Toronto International Film Festival 2024 si avvicina. E con la conferma che in Canada ci sarà anche il Queer di Luca Guadagnino, si susseguono le notizie di film che saranno presentati all’evento cinematografico più importante del Nord America. Che ha appena presentato il programma della sezione Centrepiece – con 43 titoli di registi provenienti da 41 paesi, 18 dei quali in anteprima mondiale – nella quale spiccano diversi film che vedremo anche a Venezia 81 o che si segnalano per la produzione (o co-produzione) italiana.
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Sezione nata per offrire al pubblico una full immersion nella cinematografia contemporanea internazionale, nell’elenco che vi proponiamo troviamo l’opera prima del regista torinese di origine iraniana Milad Tangshir, Anywhere Anytime, un ‘ladri di biciclette’ scelto dalla Settimana della Critica, ma soprattutto il thriller psicologico Fuori concorso Cloud di Kiyoshi Kurosawa e il concorrente al Leone d’Oro April di Dea Kulumbegashvili, entrambi anche al Lido, come l’Happy Holidays del palestinese Scandar Copti e l’effetto valanga che promette, lo sports drama Kill the Jockey di Luis Ortega, in concorso, lo scontro tra fratelli di Edge of Night di Turker Suer e il distopico giapponese Happyend di Neo Sora.
Con loro, e con l’horror con cui Steven Soderbergh ha fatto scappare il suo pubblico dalle sale del Sundance, Presence, molti i titoli interessanti: Front Row, commedia sullo scontro balneario tra matriarche del regista algerino Merzak Allouache; Seven Days dell’iraniano Ali Samadi Ahadi (con lo scrittore Mohammad Rasoulof, in programma anche col film The Seed of the Sacred Fig) e incentrato su un’attivista per i diritti umani in prigione per sei anni; il thriller ambientato al confine del Venezuela Pimpinero: Blood and Oil del colombiano Andrés Baiz (Griselda, Narcos) con l’icona della musica colombiana Juanes; Under the Volcano di Damian Kocur (già Premio Speciale della Giuria a Venezia 79); Sunshine di Antoinette Jadaone, dalle Filippine, con l’emergente Maris Racal giovane ginnasta che scopre di essere incinta nella settimana delle selezioni per la squadra nazionale; A Missing Part della belga Guillaume Senez con Romain Duris; Measures for a Funeral di Sofia Bohdanowicz e il documentario Fanatical: The Catfishing of Tegan and Sara della Erin Lee Carr di Britney vs Spears, che ripercorre l’ascesa globale delle due gemelle pop canadesi Tegan e Sara attraverso il loro impegno a favore della comunità LGBTQ+ e il loro rapporto con i social media.
Tra le altre anteprime mondiali: Jane Austen Wrecked My Life, nel quale la scrittrice e regista francese Laura Piani regala una commedia romantica conteporanea ispirandosi alle opere della scrittrice (con un cameo di Frederick Wiseman), l’Addition della regista australiana di video musicali e corti Marcelle Lunam, adattamento del romanzo bestseller di Toni Jordan interpretato da Teresa Palmer, The Legend of the Vagabond Queen of Lagos, thriller ricco di realismo magico sulla storia di sgomberi forzati ispirata alle esperienze vissute dai registi del collettivo nigeriano Agbajowo (alla propria opera prima) e Bound in Heaven, una storia struggente di amore e resilienza dello sceneggiatore cinese Huo Xin, un film toccante su violenza domestica e malattia terminale.
I TITOLI DI CENTREPIECE 2024
Addition di Marcelle Lunam
(Australia)
A Missing Part di Guillaume Senez
(Belgium/France)
An Unfinished Film di Lou Ye
(Singapore/Germany)
Anywhere Anytime di Milad Tangshir
(Italy)
April di Dea Kulumbegashvili
(Italy/France/Georgia)
Beloved Tropic di Ana Endara
(Panama/Colombia)
Bound in Heaven di Huo Xin
(Cina)
By the Stream di Hong Sangsoo
(South Korea)
Cloud di Kiyoshi Kurosawa
(Japan)
Crocodile Tears di Tumpal Tampubolon
(Indonesia/France/Singapore/Germany)
Don’t Cry, Butterfly di Dương Diệu Linh
(Vietnam/Singapore/Philippines/Indonesia)
Edge of Night di Türker Süer
(Germany)
Fanatical: The Catfishing of Tegan and Sara di Erin Lee Carr
(USA)
Flow IBGints Zilbalodis
(Latvia/France/Belgium)
Front Row di Merzak Allouache
(Algeria/Saudi Arabia/France)
Happyend di Neo Sora
(Japan/USA)
Happy Holidays di Scandar Copti
(Palestine/Germany/France/Italy/Qatar)
Jane Austen Wrecked My Life di Laura Piani
(France)
Julie Keeps Quiet di Leonardo van Dijl
(Belgium/Sweden)
Ka Whawhai Tonu – Struggle Without End di Michael Jonathan
(New Zealand)
Kill the Jockey di Luis Ortega
(Argentina/Mexico/Spain/Denmark/USA)
Little Jaffna di Lawrence Valin
(France)
Los Tortuga di Belén Funes
(Spain/Chile)
Matt and Mara di Kazik Radwanski
(Canada)
Measures for a Funeral di Sofia Bohdanowicz
(Canada)
My Sunshine di Hiroshi Okuyama
(Japan/France)
Pimpinero: Blood and Oil di Andrés Baiz
(Colombia)
Presence di Steven Soderbergh
(USA)
Santosh di Sandhya Suri
(United Kingdom)
Seven Days di Ali Samadi Ahadi
(Germany)
Souleymane’s Story di Boris Lojkine
(France)
Sunshine di Antoinette Jadaone
(Philippines)
Sweet Angel Baby di Melanie Oates
(Canada)
The Legend of the Vagabond Queen of Lagos di Agbajowo Collective
(Nigeria/Germany/South Africa/USA)
The Mother and the Bear di Johnny Ma
(Canada/Chile)
The Mountain di Rachel House
(New Zealand)
The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof
(Iran/France/Germany)
The Swedish Torpedo di Frida Kempff
(Sweden)
The Village Next to Paradise di Mo Harawe
(France/Austria/Germany/Somalia)
To a Land Unknown di Mahdi Fleifel
(United Kingdom/France/Germany/Netherlands/Greece/Qatar /Saudi Arabia/Palestine)
Under the Volcano di Damian Kocur
(Poland)
Universal Language di Matthew Rankin
(Canada)
When the Light Breaks di Rúnar Rúnarsson
(Iceland/Netherlands/Croatia/France)