In programma da oggi, lunedì 24 ottobre, al 2 novembre (quando si chiuderà con il Living di Oliver Hermanus visto a Venezia 79), prende il via il Tokyo Film Festival 2022, e dopo due ore di Red Carpet la cerimonia di apertura ha confermato l’intenzione dell’organizzazione che riparte da un programma ricco di grandi titoli, come da tradizione, e dall’annuncio dei finalisti della nuova edizione del Amazon Prime Video Take One Award.
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Dop due anni di stop e difficoltà dovute al COVID, si è tornati al Takarazuka Theater e alla zona di Hibiya, preferiti dal 2021 (una edizione dominata dalle donne) alle storiche location di Roppongi. “Il cinema ha il potere di ridare speranza e gioia a coloro che sono stati colpiti dal COVID”, ha affermato il Primo Ministro giapponese Kishida Fumio in un videomessaggio dall’Australia con cui si è aperta la 35a edizione. E al quale ha fatto eco l’attore Hashimoto Ai, ambasciatore del festival: “I film giapponesi sono pronti per fare un balzo in avanti nel mondo”.
Questo, nonostante le voci di tagli al budget, si evincerebbe anche da un catalogo di 190 titoli e dalla costante attenzione degli streamer Netflix, Disney+ e Amazon come anche di media e registi stranieri – italiani compresi – come Julie Taymor, che quest’anno sarà Presidentessa della giuria e che ha dichiarato:
“Il festival del cinema e i film sono il luogo in cui onoriamo la creatività e l’immaginazione e le cose che ci rendono uniti come una cosa sola. Siamo entusiasti di scoprire i film arrivati da tutto il mondo e di vivere l’esperienza di persone e luoghi che non conosciamo, con i quali empatizzare, che è ciò di cui abbiamo bisogno come esseri umani”.
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Dopo l’exploit dell’anno scorso, si riapre anche la “casa per i talenti“ che si propone di essere Amazon nelle parole del country director di Prime Video Japan Kodama Takashi, ribadendo il proprio obiettivo: “quando i registi escogitano nuove fantastiche idee, vogliamo che pensino che Amazon sia il posto dove andare”.
Chiamati a partecipare, con corti di circa 15 minuti, saranno i finalisti selezionati tra gli 83 registi iniziali da Yukisada Isao: sette, dei quali cinque sono donne, compresa la quattordicenne Asumi Momoha. “Le donne sembrano avere più slancio in questi giorni, così come più resilienza”, ha commentato, sottolineando di non aver fatto distinzioni di sesso o età, ma di aver trovato le voci femminili più “sorprendenti“.
Il vincitore dell’anno scorso, Kim Yunsoo, allo stesso tempo ha rivelato di star lavorando a una sceneggiatura in collaborazione con Amazon, ma ha aggiunto modestamente di sentirsi ancora “sulla linea di partenza“, oltre ad elargire un suo consiglio per i finalisti di quest’anno: “Vorrei che aspettaste i risultati con calma. Anche se non vincerete il premio quest’anno, ci sarà sempre il prossimo. Qualunque cosa accada, andrà tutto bene“.
