Torino Film Festival, la storia del medico di Lampedusa Pietro Bartolo diventa un film con Sergio Castellitto

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Nour

Quattro anni fa, anche grazie al film Fuocoammare di Gianfranco Rosi, tutto il mondo ha conosciuto l’infaticabile dottor Pietro Bartolo e scoperto il suo straordinario impegno sull’isola di Lampedusa, dove ha salvato e accolto migliaia di migranti provenienti dal Nord Africa sfidando anche le autorità in nome di un’umanità che non può mai essere calpestata, neppure dalla legge. Ora la sua storia è un film, Nour, diretto da Maurizio Zaccaro, prodotto da Donatella Palermo ed Elisabetta Olmi, dedicato a Ermanno Olmi, presentato alla 37esima edizione del Torino Film Festival e atteso nelle sale cinematografiche con Vision.

«A Lampedusa c’è un grande murales a Lampedusa sul quale è scritto: Bisogna proteggere le persone e non i confini. Bisogna insomma avere paura solo dei muri mentali». Così dice Bartolo, ora parlamentare europeo, che nel film è interpretato da Sergio Castellitto e che è l’autore del libro Lacrime di sale dal quale il film è tratto. Nour è una ragazzina di dieci anni che, fuggita dalla Siria e separata da sua madre in Libia, proprio al momento di imbarcarsi, ha affrontato da sola il viaggio verso l’Europa attraverso il Mediterraneo. Bartolo se ne prende cura in modo particolare, la porta a casa sua, le si affeziona come a una figlia e cerca in tutti i modi di ritrovare la madre perduta.

Nour

«Mi sono chiesto come mettere in scena con il necessario rispetto la storia di Nour – ha detto Zaccaro – e sono giunto alla conclusione che nulla in questo film poteva essere ricostruito in modo posticcio. Per essere credibile il film doveva collocarsi a metà strada fra il vero e il verosimile in modo da rendere una storia, seppur complessa, scomoda e controversa, vicina a tutti». Il film, che sarà distribuito da Vision ed è dedicato ad Ermanno Olmi, è firmato Stemal Entertainment, Ipotesi Cinema in collaborazione con Rai Cinema, prodotto da Donatella Palermo ed Elisabetta Olmi.