IL DIARIO DEL DIRETTORE: “LA MIA VITA LIFT”

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Naturalmente non è neppure cominciata e sono già in ritardo di almeno un giorno e mezzo su tutti gli appuntamenti diligentemente infilati a incastro nell’agenda tra un film (perso) e l’altro (recuperato). Per fortuna esistono i link e i dvd, benedetti da Dio, che ti permettono di completare l’opera prima, durante e dopo la Mostra. Se no chi li vedrebbe (lavorando) tutti questi film? Come il protagonista dell’epocale Birdman, pur senza sentire la voce del supereroe rapace, al Lido io vivo una vida loca, ma soprattutto una vita lift. Perché i migliori incontri avvengono tutti per sbaglio, per coincidenza, in formato social network: si apre la porta dell’ascensore dell’Excelsior e per tre giorni consecutivi è sempre Alejandro Iñárritu, ben prima che inizi la Mostra. «Second, segundo floor, please ». Non ho il coraggio di dirti «Che bel film, Alejandro »Â perché non avrei ancora dovuto vederlo. Chissà se è proprio lui, il messicano, che la notte sposta con tale violenza i mobili della stanza sopra la mia testa. Non credo, va bene bello e tenebroso, ma pare tanto sobrio. Second floor, scende Alejandro sale Emma Stone, quelli occhi giganteschi e sgranati dal jet lag. Vorrei dirle brava, ma nel dubbio taccio. Il tempo di cambiarmi, riprendere l’ascensore (siamo ancora al giorno 1) e trovarmi stretta fra ignari turisti russi, Michael Keaton e Edward Norton. Ma allora lo fate apposta? Li riconosco solo io, ma mi do un contegno, non voglio fare troppo la fan, in fondo avrei un’immagine, diffido i miei giornalisti dal chiedere l’autografo, sarebbe come correre in mutande a Times Square, no Michael? Il destino, anzi, il Presidente della Repubblica, mi vengono in soccorso: quando le porte del lift si aprono la security ci respinge, di lì non si passa, è atteso Napolitano, stanno bonificando tutto il pianterreno-spiaggia con gran dispendio di polizia. Alla fine sono uscita in gloria da questo andirivieni di celebrità (ma Alejandro preferisce “attore”) in ascensore: mi sono infilata nel percorso alternativo, blindatissimo, con Keaton e Norton, noi tre soli, tra le risate. E si staranno ancora chiedendo chi fosse quella signora, così distinta, che proprio non li ha riconosciuti…

Piera Detassis