Violante Placido, il reading “immersivo” al Trento Film Festival 2023

L'attrice ospite della manifestazione con il suo Più nei boschi che nei libri

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Violante Placido Trento

“Questo è un festival che ci avvicina alle tematiche ambientali, ed è importante per ognuno di noi discutere, e confrontarci, avere nuovi spunti per contribuire nel quotidiano. Perché l’ambiente non riguarda soltanto gli scienziati o chi ci dà notizie, noi dobbiamo essere parte attiva”: così Violante Placido ha salutato la platea della Sala della Filarmonica prima di chiudere il reading immersivo ospitato dal Trento Film Festival 2023 con l’interpretazione della sua canzone “We will save the Show”.

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“Un invito a non trovare scuse per non fare qualcosa di bello e di speciale, a non realizzare i nostri sogni”, come l’ha definita l’attrice, che per circa un’ora ha alternato letture a riflessioni e alle splendide esecuzioni dal vivo dei due musicisti sul palco insieme a lei per l’evento “Più nei boschi che nei libri” a cura di Raffaello Fusaro.

Violante Placido Trento

Un appuntamento che prometteva un viaggio “fra natura, foreste, l’aria limpida delle montagne e l’ecologia del pensiero prima che delle abitudini” insieme alla poliedrica artista vista di recente nell’Evelyne tra le nuvole di Anna Di Francisca. Che aveva iniziato la serata parlando di Pioppi e Faggi e descrivendo i boschi come “università del mondo”, una “officina della tranquillità” che in molti hanno cantato e alla quale in molti sono tornati.

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Uno spettacolo particolare, nel quale l’attrice e cantante dà il meglio di sé quando più colloquiale e personale, piuttosto che nel recitato o in certa ricercatezza espressiva che rischiano di allontanarla dal pubblico, molto preso dalla semplicità e dal coinvolgimento mostrati – anche a livello espressivo – nel suo excursus. Nel quale trova ulteriore spazio il suo repertorio musicale, con la “Tu stai bene con me” del 2022, e un riferimento alle recenti polemiche relative all’Orsa JJ4 nella porzione che vi riportiamo di seguito:

“Abbiamo scordato l’antica conoscenza dei comportamenti, delle relazioni, delle reazioni, il timore e il rispetto indispensabili alla convivenza con gli animali selvatici. Abbiamo scordato tutto questo. L’orso è stato reintegrato dopo esser stato cacciato, in passato, proprio dall’uomo stesso. Andreste a correre nella savana, perché non c’è tanta differenza tra un bosco e una savana. Credo non ci sia differenza tra una leonessa che difende i propri cuccioli e un orso che si aggira con i suoi in un bosco. Se fossero gli animali selvatici a dover decretare la nostra morte ogni volta che varchiamo i loro spazi? Bisognerebbe imparare a scuola come comportarsi nelle aree degli animali selvatici in cui siamo ospiti, impedire il loro accesso ai rifiuti umani, risarcire i danni agli agricoltori che li subiscono. Siamo noi a dettare le regole e siamo noi che probabilmente le facciamo sbagliate. E che un attimo dopo abbattiamo un essere vivente perché le ha violate. Noi, gli stessi che facciamo le regole e che violando le regole della natura stiamo ammazzando orsi di colore diverso che si aggirano spaesati ed emaciati sui ghiacci. E sempre noi stiamo scegliendo”.

Violante Placido Trento