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Omaggio ad Antonio Capuano, Alice nella Città presenta il restauro di Vito e gli altri

Appuntamento alle 18.30 al cinema Adriano

Tra gli appuntamenti della Festa del Cinema di Roma 2024, nella giornata di giovedì 24 ottobre si segnala l’omaggio di Alice nella città ad Antonio Capuano, con la presentazione del restauro della sua opera prima Vito e gli altri, alle 18.30 al cinema Adriano. Inserito nella sezione Quei ragazzi – “dedicata ai classici contemporanei, ai film del passato restaurati e riproposti alle nuove generazioni per la loro forza e attualità” – e incorniciato dagli analoghi momenti dedicati a Walter Chiari e Ridley Scott, quello riservato all’ottantaquattrenne cineasta non vuole essere una “rivalutazione” tardiva del suo lavoro, ma si inserisce in una ricerca del festival sugli autori che meglio hanno saputo rivolgere sguardi trasversali sull’infanzia.

Il cinema di Antonio Capuano – spiega Gianluca Giannelliha la bellezza del margine, l’emozione del confine, la trasgressività del limite. È tra i pochi registi ad aver elaborato il rapporto tra l’orrore del mondo adulto e i bambini con uno sguardo crudo che pure non manca della dolcezza e della disperazione legata all’istinto di sopravvivenza dell’infanzia. Senza cadere in facili pietismi, offre un quadro senza speranza sulla condizione nella quale versano i piccoli protagonisti raccontati nelle sue storie“.

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Ecco perché i ragazzi di Capuano non sono sempre belli, non sono perfetti, non sono educati, non sono buoni, non sono gentili, non sono lisci, non sono comodi. Appartengono a quella categoria infantile che invece di apprendere le convenzioni, le smontano, che invece di adeguarsi, si oppongono alla pressione fortissima di una visione adulta ed autoritaria che vede i bambini e i ragazzi solo come vasi vuoti da riempire di buoni propositi, e l’altra iperprotettiva, e forse non meno autoritaria, che immagina l’infanzia come un universo poetico fatto solo di sospiri e sussurri, brezze e mari incantati – continua la presentazione ufficiale. – Stare nel cinema di Capuano, vuol dire guardare l’infanzia in modo più complesso, senza complicazioni psicanalitiche e giudizi morali. Fissa l’idea che le storie, quando escono da quel casino chiamato ‘ordine’, ci liberano dalle simmetrie e dalle gabbie in cui la società rinchiude lo sguardo bambino. Per questo, il suo fulminante esordio, s’impone per il suo coraggio selvatico, per la verità e la forza con cui la racconta, trasformando una piccola narrazione quotidiana in una grande storia universale“.

Il restauro in 4K di Vito e gli altri – vincitore del premio internazionale della critica a Venezia nel 1991 e del Nastro d’argento 1992 per il Miglior regista esordiente (ad Antonio Capuano) – è stato realizzato nei Laboratori di Cinecittà ed è stato eseguito dal negativo scena 35mm e da un positivo colonne ottiche 35mm mono.

Sul negativo scena sono stati eseguiti interventi per la rimozione di macchie, righe, spuntinature, problemi di flicker. In particolare, sono state ripristinate tutte le scene da negativo originale che erano state sostituite con inserti di Internegativi sottotitolati in italiano su dialetto napoletano stretto.

 

Antonio Capuano Alice 2024 Vito e gli altri

VITO E GLI ALTRI (1991)
83’ · 35 mm Col/DCP Col · restauro 2024 Aspect ratio 1: 1.66 – Audio Mono

Cast: Nando Triola (Vito), Pina Leone (Miriam), Mario Lenti (Aniello), Antonio Laccarino (Formaggino), Giuseppina Fusco (Alba), Antonio Farak (Lino), Pasquale Amore, Massimo Antacito, Maria Rosaria De Cicco (zia Rosetta), Enzuccio La Motta, Salvatore Porzio, Elio De Gregori, Enzo Bacarello, Giovanni Fiscarelli, Gino Apicella, Giuseppe Esposito, Guido Piccoli, Vittorio Baratti, Maria Antonia Pisani, Cloris Brosca, Vera Matania, Sergio Marra, Antonietta Fusco, Umberto Santacroce, Renzo De Falco, Tina Bianco, Giuseppe Amato, Giorgio Alberti, Enzo Ioredo, Benito Romano, Mario Mazzocchi, Mario Del Gaudio

Sceneggiatura: Antonio Capuano
Fotografia: Antonio Baldoni
Suono: Massimo Pisa
Montaggio: Valentina Migliaccio
Produzione: Società cooperativa Dioniso a.r.l.
World Rights: Luce Cinecittà

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Vito e gli altri, trama

La notte dell’ultimo dell’anno. La città è in festa, saluta l’anno nuovo appena iniziato. Rosario ha ucciso sua moglie e uno dei figli. Punta la pistola sull’altro figlio, Vito, quasi dodici anni. Sta per sparare. Ma Vito riesce a dire qualcosa, solo poche parole. L’uomo abbassa l’arma. Dopo l’arresto del padre, Vito rimane solo. Va a vivere dalla zia, in una famiglia di persone ugualmente sole, prive di rapporti di solidarietà. Vito si adegua a questa solitudine. Combatte, certo, con le armi che conosce. Impara presto ad usarle, perché è necessario, per legittima difesa. Così si inserisce, inconsapevolmente vittima, nella spirale senza fine della violenza. Percorre velocemente tutti gli stadi della parabola delinquenziale. Furti, scippi, spaccio di droga, rapine, prostituzione. Passa attraverso aridi istituti di rieducazione. Ormai non ama più niente. Per un “errore” delle istituzioni conosce anche il carcere. E poi giù a precipizio fino ad arrivare all’assassinio su commissione. Killer a dodici anni.

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