“7 MINUTI”, MICHELE PLACIDO: «COM’È DIFFICILE PARLARE DI LAVORO IN ITALIA »

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«In Italia? è difficile solo pensare di realizzare un film sul mondo del lavoro, per di più interpretato da donne». Esordisce così il regista Michele Placido, ”accompagnato” alla Festa del Cinema di Roma dal nutrito, ed eccellente, cast del suo ultimo film: 7 minuti. La pellicola, che arriva in sala il 3 novembre, è direttamente tratta da una storia vera avvenuta in Francia e ora ”adatta”, dopo averla resa un testo teatrale, per il grande schermo da Stefano Massimi. La vicenda parte quando un’azienda tessile viene inglobata da una grossa multinazionale: la paura dei licenziamenti è dietro l’angolo e, quando sembrano scongiurati, dai vertici arriva però una ”pretesa” da firmare e rispedire, ovvero: alla pausa pranzo verranno decurtati 7 minuti. Tra le impiegate si accende così il dibattito se accettare o meno, ognuna di loro ha una propria idea, un proprio punto di vista, una propria vita, non facili da far combaciare con le altre.

«Il film spiega dinamiche sociali, diciamo, scomode», prosegue Placido, qui anche attore oltre che regista, «Però penso sia a pure una sorta di commedia sulla storia attuale del nostro paese. Mi hanno detto di lasciar perdere, ma l’ho prodotto comunque». Una produzione, quindi, completamente al femminile: «Stefano Massini mi ha fatto leggere la sceneggiatura, e confesso di essere rimasto perplesso. Poi ho capito che era giusto per me, nonostante fosse difficile gestire un gruppo di undici donne che mi hanno dato tantissimo, facendomi emozionare. L’altro protagonista della storia è il tempo, non solo i 7 minuti, ma anche le poche ore che sono concesse per dare un voto che le condizionerà per sempre», prosegue Placido.

Il cast, affiatato e intenso, vede insieme alcune delle più importanti attrici italiane ed europee: Cristiana Capotondi, Violante Placido, Ambra Angiolini, Ottavia Piccolo, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Clémence Poésy, Sabine Timoteo e Anne Consigny. «Quando sono stata contattata pensavo fosse uno scherzo!», raccona la Mannoia, «La sceneggiatura è importante e coraggiosa, soprattutto in un momento così. Queste donne devono prendere una decisione importante, perché dovrebbero cedere ad una specie di ricatto». Continua Ottavia Piccolo: «Il mio personaggio fa da portavoce, è la più anziana, e prova a gestire anche il conflitto generazionale. Devo dire che 7 Minuti è un film necessario». Poi c’è Violante Placido, che interpreta un’impiegata diversamente abile infortunata sul lavoro. «Marianna, il mio personaggio, si sente manipolata, raggirata. Il suo handicap di certo non l’aiuta. Penso ai giovani, che si ritrovano in una società troppo convulsa, troppo concentrata sul presente, lasciando da parte il coraggio. Credo che il lavoro dovrebbe dare dignità, e invece riesce a toglierla». «La nostra è una generazione troppo veloce», ci dice Cristiana Capotondi, «Non c’è il tempo per sognare o discutere». Con loro, c’è anche la ”tosta” Ambra Angiolini, che chiude: «Si pensa troppo ad un passato che non esiste più al giorno d’oggi. Invece si dovrebbe dedicare molto più tempo a ciò che accadrà domani…».