“NON ESSERE CATTIVO”: IN DVD E COFANETTO L’ULTIMO FILM DI CLAUDIO CALIGARI

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non essere cattivo--Quando a settembre, durante la 72ª edizione della Mostra di Venezia, Non Essere Cattivo, è stato presentato fuori concorso durante il festival che l’aveva visto esordire nel 1983 con Amore Tossico, tra scalpore e ovazioni, Claudio Caligari non c’era. Se ne era andato una manciata di mesi prima a causa di una malattia che ha combattuto fino all’ultimo con il suo caratteristico atteggiamento testardo e tenace lasciando la sua eredità artistica nelle mani di quella che oggi si (auto)definisce, orgogliosamente, la Banda Caligari. Un gruppo di donne e uomini che quel film lo hanno fatto nascere e crescere insieme a lui, condividendone il sentire e l’urgenza di raccontare la storia di Vittorio (Alessandro Borghi) e Cesare (Luca Marinelli), due fratelli di vita cresciuti in quella stessa piazzetta di Ostia nella quale cercavano di “svortà” Enzo e Ciopper nel suo esordio di oltre trent’anni prima.

Una pellicola con la quale il Maestro chiude simbolicamente la sua trilogia dedicata ad indagare e raccontare una romanità fatta di violenza, droga, criminalità ed esistenze sospese, con un occhio sempre puntato all’opera di Pier Paolo Pasolini, l’autore prediletto e del quale molto è rintracciabile nelle sue pellicole. image001 image002Co-sceneggiato da Caligari con Francesca Serafini e Giordano Meacci, due linguisti/scrittori prestati (con successo) al cinema e prodotto da Valerio Mastandrea, insieme a Kimerafilm, Rai Cinema e TaoDue in collaborazione con Leone Film Group, Non Essere Cattivo, esce in Home Video, grazie alla CG Entertainment, nella duplice veste di dvd singolo (accompagnato da trailer, clip video e backstage) e cofanetto a doppio disco “Omaggio a Claudio Caligari” in cui è contenuto anche Amore Tossico. La pellicola testimonia l’ultimo atto di un grande regista con un’idea molto precisa di cinema che ha potuto dimostrare solo in parte il suo valore a causa di quella celebre testardaggine che non gli permetteva di scendere a patti con nulla che non rispecchiasse totalmente la sua visione e che spesso è stato osteggiato proprio per il suo sguardo anticipatore. Un’opera seminale la sua, seppur contraddistinta da una filmografia scarna, che ha lasciato tracce riscontrabili nel cinema di genere nostrano accomunando registi come Daniele Vicari e Stefano Sollima. non essere cattivo-Non essere cattivo, nelle scorse settimane presentato con successo oltreoceano al Cinema Italian Style 2015, con le sue prove attoriali (oltre all’incredibile Marinelli e alla rivelazione Borghi vanno citate, d’obbligo, le due ottime protagoniste femminili, Silvia D’Amico e Roberta Mattei), la sua regia asciutta e centrata, la sceneggiatura studiata e, al tempo stesso, istintiva, è un’affresco dal retrogusto pasoliniano della borgata romana della metà degli anni ’90 (ma con molti punti in contatto con la Roma di oggi), grazie alle storie private di Cesare e Vittorio. Un tentativo di riscatto andato a vuoto e che ha trascinato con sé i suoi protagonisti, richiamati dal canto delle sirene di un’esistenza segnata.