“SHERLOCK – L’ABOMINEVOLE SPOSA”: UN EPISODIO SPECIALE PER IL CINEMA!

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Il 12 e 13 gennaio, grazie alla Nexo Digital, arriva nei cinema Sherlock – L’Abominevole sposa, episodio speciale della celebre serie della BBC con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman

Benedict Cumbercatch in Sherlock - L'Abominevole Sposa
Benedict Cumberbatch in Sherlock – L’Abominevole Sposa

Un ritorno in grande stile per Sherlock, la serie della BBC ideata nel 2010 da Steven Moffatt e Mark Gatiss, ispirata alle opere di Sir Arthur Conan Doyle e al suo personaggio più celebre: Sherlock Holmes, il detective della Londra di fine ‘800 fedele sostenitore del metodo scientifico/deduttivo. Un episodio natalizio (in Inghilterra è stato proiettato il primo gennaio per poi essere trasmesso in tv), Sherlock – L’Abominevole sposa, sceneggiato e prodotto dal duo inglese per regalare ai numerosi fan del “consulente detective” una nuova avventura dai contorni del giallo con protagonista il loro eccentrico ed acuto beniamino, in attesa della quarta stagione che non arriverà prima del 2017. Un evento unico che sancisce il debutto sul grande schermo, grazie alla Nexo Digital, del duo Sherlock/Watson in versione cinematografica con tanto di aggiunta di venti minuti di girato assenti nella versione per il piccolo schermo ed una visita virtuale al celebre 221B di Baker Street accompagnati dal produttore/ideatore Steven Moffat in veste di cicerone.

Natasha O'Keeffe in Sherlock - L'Abominevole Sposa
Natasha O’Keeffe in Sherlock – L’Abominevole Sposa

E, se lo Sherlock targato BBC è solitamente immerso nel mondo contemporaneo fatto di messaggistica istantanea, scienza forense e tecnologie sempre più raffinate, quest’episodio inedito ci fa viaggiare indietro nel tempo fino alla Londra vittoriana del 1895, periodo nel quale il personaggio nato dalla fantasia di Sir Doyle ha preso vita grazie all’inchiostro tinto di giallo dello scrittore scozzese. Diretto da Douglas Mackinnon (Doctor Who), Sherlock – L’Abominevole sposa, prende spunto da Il Cerimoniale dei Musgrave, racconto contenuto ne Le Memorie di Sherlock Holmes nel quale viene solo citato «il caso dello storpio Ricoletti e della sua abominevole sposa ». Una trama, dunque, del tutto inventata e presa a prestito dagli sceneggiatori per costruire un ponte narrativo che dalla terza stagione traghetti la serie fino alla quarta. Sì, perché se l’episodio speciale è un omaggio ai capitoli precedenti con tanto di rifermenti, ricostruzioni e ritorni eccellenti, è anche vero che Sherlock – L’Abominevole sposa, giocando con la narrazione, tra un richiamo alle suffragette e alla guerra anglo-afghana, e un salto temporale in avanti nella seconda parte della narrazione, serve a Moffat e Gatiss per aggiungere delle sfumature nuove al personaggio di Sherlock e preparare il terreno per il suo ritorno sul piccolo schermo.

Martin Freeman in Sherlock - L'Abominevole Sposa
Martin Freeman in Sherlock – L’Abominevole Sposa

A dare voce e corpo al geniale quanto pungente Holmes e alla sua goffa e premurosa spalla Watson ritroviamo, rispettivamente, Benedict Cumberbatch e Martin Freeman che tornano ad indossare i panni, in quest’occasione ottocenteschi, del consulente detective e dell’ex medico militare dopo la fortunata stagione cinematografica che ha visto protagonista il primo in The Imitation Game e il successo di Freeman grazie al personaggio dell’inetto assicuratore di provincia Lester Nygaard in Fargo. Il duo di attori capace di creare una tangibile alchimia tra i loro personaggi e parte integrante del grande consenso di pubblico riscosso dalla serie. Un favore che si appoggia anche all’ottima sceneggiatura, verbosa, ironica, sottile, ed ad un uso preciso di montaggio e grafica che caratterizzano ogni stagione di Sherlock, ravvisabili anche in questo episodio speciale. Tra spose fantasma assetate di vendetta, giacche di tweed, carrozze e un’immancabile pipa tra le mani, Sherlock – L’Abominevole sposa, è un piccolo gioiello ironico e (auto)citazionista, un gioco virtuoso mai sterile che ci ricorda come la creazione di Moffat e Gatiss sia una delle produzioni televisive più raffinate e riuscite d’oltremanica.

Manuela Santacatterina