ANTEPRIMA NOIR IN FESTIVAL: INTERVISTA A JEFFREY DEAVER

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Noir in Festival posterSarà Dario Argento mercoledì 10 dicembre a consegnare il Premio Raymond Chandler Awards a Jeffrey Deaver nel corso del Courmayeur Noir in Festival diretto da Mario Gosetti e Marina Fabbri (9-14 dicembre). E il giorno dopo, lo stesso Deaver (introdotto da Gianrico Carofiglio) presenterà il suo ultimo libro, L’ombra del collezionista (Rizzoli), in cui ritorna la coppia di investigatori Rhyme-Sachs (Denzel Washington e Angelina Jolie nel film Il collezionista di ossa). Ma lo scrittore è una vecchia conoscenza di Courmayeur e del suo festival: «Come si fa a non amare questa location? E poi è un modo per portare sotto i riflettori il genere noir. Qui, nel 1998, durante la prima edizione a cui ho preso parte, ho conosciuto l’amico Seba Pezzani (musicista, scrittore a sua volta, che accompagna Deaver come traduttore nei suoi incontri italiani, ndr). Ci trovavamo al bar dell’Hotel Royal, dopo un evento letterario a tarda notte, e con noi c’era anche il compianto Chris Penn. Due anni prima aveva vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra del Cinema di Venezia, con il film Fratelli di Abel Ferrara, e per festeggiare aveva suonato il sax. Così la direzione del Noir in Festival tentò di convincerlo a ripetersi, facendogli trovare un sassofono accanto alla chitarra di Seba. Il povero Chris si presentò piuttosto alticcio, non suonò una nota, ma cantò qualche canzone come fanno le persone che hanno bevuto parecchio: Seba aveva l’arduo compito di accompagnare Penn… Nel 2005 sono stato anche presidente della giuria ».

Deaver - L'ombra del collezionistaE quest’anno è tornato anche Il collezionista di ossa…
«Nel primo romanzo della serie di Lincoln Rhyme, Il collezionista di ossa, ho intenzionalmente lasciato in sospeso un elemento della trama, con l’idea di tornare a occuparmene in futuro. I miei lettori attenti sanno esattamente a cosa alludo. In realtà, ci ho messo più del previsto, perché non se ne presentava mai l’occasione giusta. La vicenda di L’ombra del collezionista rende finalmente giustizia a quella faccenda rimasta in sospeso e, ancora una volta, i lettori apprezzeranno i numerosi colpi di scena e il finale a sorpresa ».

Passano gli anni anche per i suoi due famosi investigatori…
«Non faccio invecchiare i miei personaggi, ma le storie che li riguardano avanzano. Non sono ambientate in un anno specifico, ma i protagonisti crescono in qualche modo. Prendiamo, per esempio, Lincoln Rhyme. Sappiamo bene che è affetto da una grave disabilità e che è tetraplegico. Eppure, a differenza dei primi capitoli della sua saga, non è più ossessionato dall’idea di dover trovare una soluzione alla sua paralisi e non pensa più al suicidio assistito. Si è messo (quasi) il cuore in pace, accetta più serenamente la sua condizione e i suoi limiti e, così, è più pronto a dedicare tutte le energie alla soluzione dei casi che gli si presentano, a vestire i panni di quella sorta di Sherlock Holmes moderno per il quale è stato concepito ».

Sappiamo che c’è già pronto un altro libro.
«Ho appena ultimato un romanzo che uscirà per Rizzoli e che ha per protagonista la californiana Kathryn Dance. Il titolo originale è Solitude Creek ed è la storia di un assassino che si diverte a seminare il panico tra le persone e a osservarle ammazzarsi da sole o tra loro, in preda a una paura folle ».

Giacomo Airoldi