“BELLA E PERDUTA”: LA FIABA POETICA DI PIETRO MARCELLO APPLAUDITA A LOCARNO

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Bella e perdutaUn applauso convinto ha accolto la proiezione stampa di Bella e perduta diretto dal casertano Pietro Marcello, unico film italiano in concorso al Festival di Locarno. Un’intensa fiaba pastorale, poetica e a suo modo picaresca, dagli echi pasoliniani, visivamente affascinante, ibrido personalissimo fra documentario e finzione: potrebbe aspirare a un premio importante. Il cuore del progetto è l’angelo di Carditello, un personaggio reale molto amato dalla comunità locale: il pastore Tommaso Cestrone, morto misteriosamente durante le riprese – ufficialmente di infarto, ma non è mai stata fatta un’autopsia – nella notte di Natale di due anni fa. Era chiamato così perché si è sempre occupato gratuitamente di ripulire la settecentesca Reggia di Carditello, residenza borbonica in totale degrado nel cuore della Terra dei Fuochi, riaperta al pubblico il giorno dopo il suo decesso. In Bella e perduta s’immagina che Pulcinella, per esaudire le ultime volontà del pastore Tommaso, venga inviato nella Campania dei giorni nostri al fine di mettere in salvo un giovane bufalo di nome Sarchiapone col quale intraprende un viaggio verso nord (la voce dell’animale è di Elio Germano).

Bella e Perduta«Dovevano essere più racconti ma dopo la morte di Tommaso ci siamo fermati nella Terra dei Fuochi. Quando ero piccolo c’era un personaggio che vagava per il paese vestito da Pulcinella. Non ho mai pensato a un tipo di pubblico per il mio film ma gli spettatori vanno educati. Abbiamo distrutto la tv, il cinema è diventato paratelevisivo. Il tema principale è il rapporto tra uomo e natura: quest’ultima sa rigenerarsi da sola, l’uomo no. Nella filiera produttiva i bufali maschi sono destinati alla macellazione, con l’inseminazione artificiale non servono più a nulla. Abbiamo utilizzato due bufali diversi: grazie al film avranno un vitalizio pagato dalla nostra casa di produzione Avventurosa e vite dignitose »Â ha spiegato il regista. «La Terra dei Fuochi era da tre raccolti l’anno – continua Marcello – ma ha subito un’industrializzazione che non meritava. Una delle più grandi discariche d’Italia si trova lì, sono scomparse le coltivazioni di canapa e bietola. Pare che la mozzarella sia nata proprio nella reggia di Carditello ».

«Tutti i campani amano fare Pulcinella – conclude l’attore Sergio Vitolo – ma io nella vita faccio il fabbro. Io e Pietro ci conosciamo da molti anni. Il bufalo è l’animale più sensibile e intelligente che abbia mai conosciuto ». Girato in pellicola da 16 millimetri con un budget di circa 400.000 euro grazie alla collaborazione di Rai Cinema, è stato sceneggiato dallo stesso regista insieme a Maurizio Braucci (Gomorra) e verrà distribuito dall’Istituto Luce ma non ha ancora una data di uscita.

Roberto Schinardi