CANNES 2015: APERTURA “A TESTA ALTA”

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Catherine DeneuveÈ un’apertura “a testa alta” quella della 68 esima edizione del Festival di Cannes che dà il via alle danze con il francese La tête haute di Emmanuelle Bercot, la prima del nutrito drappello di registe invitate quest’anno sulla Croisette. Solido, anche se non particolarmente coraggioso, La tête haute sembra la versione riveduta, corretta ed edulcorata di uno dei film che la scorsa edizione avevano infiammato Cannes, ovvero Mommy, del canadese Xavier Dolan, quest’anno membro della giuria presieduta dai fratelli Coen.

Dieci anni della vita di un adolescente assai difficile vengono scanditi dai numerosi incontri del ragazzo con il suo tutore (Benoit Magimel), avvocati e un giudice dei minori (madame Catherine Deneuve, visibilmente commossa dall’accoglienza riservata al film) in un film per lo più girato in interni. Malony, grumo di rabbia pronta a deflagrare in ogni momento, giovane delinquente, insolente, ribelle contro l’autorità, incapace di amare e rispettare gli altri ma soprattutto se stesso, continuamente abbandonato e ripreso da una madre refrattaria alle proprie responsabilità, tenta di trovare la sua strada tra servizi sociali, carcere, un amore, fughe, botte, pianti. Troverà la voglia di darsi finalmente una chance grazie a una prematura paternità.

Catherine Deneuve e la regista Emmanuelle Bercot
Catherine Deneuve e la regista Emmanuelle Bercot

Attraverso una dolorosa via crucis di formazione assistiamo allora al ritratto affettuoso di giovani che, danneggiati da povertà, famiglie disastrate e un sistema scolastico inadeguato, non riescono a neppure a tendere una mano per farsi aiutare. Ma in un momento in cui è così facile puntare il dito contro il fallimento delle istituzioni, il film rappresenta anche un omaggio a quegli uomini e quelle donne cha nonostante uno stipendio ridicolo, l’ingratitudine sociale e ogni tipo di ostacolo decidono di dedicarsi a tanti giovani perduti, nel nome del sacrosanto ma calpestato diritto all’educazione.

Alessandra De Luca