CANNES 2015: APPLAUSI PER “CAROL”, CATE BLANCHETT E ROONEY MARA INNAMORATE DA PREMIO

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Chiediamo in conferenza stampa a Cate Blanchett, fresca di coming out (ha dichiarato qualche giorno fa a Variety di “aver amato molte donne”), se le sue passioni saffiche sono state d’ispirazione per la preparazione dell’intenso personaggio di Carol: «Il lavoro dell’attore consiste nell’espandere il proprio, noioso, microscopico universo personale a livello psicologico e sensoriale… Le mie molte relazioni non sessuali con donne a chi possono importare, nel 2015? ».

CarolLa divina attrice australiana è l’intensa protagonista insieme a una trattenuta Rooney Mara del raffinato dramma Carol di Todd Haynes, sull’osteggiato amore tra due donne negli anni ’50, accolto a entrambe le affollate proiezioni stampa da un applauso convinto. È tratto dall’omonimo, fondativo e sostanzialmente rispettato romanzo della letteratura lesbica americana, scritto da Patricia Highsmith con lo pseudonimo di Claire Morgan e pubblicato nel 1952. Oggi Carol e Therese si sarebbero potute sposare – i matrimoni gay sono legali nello Stato di New York da quattro anni – ma allora la loro liaison proibita era materia per tribunali e ‘condotta immorale’, come cerca di provare il possessivo marito di Carol, Harge (Kyle Chandler) per toglierle la custodia dell’adorata figliola. Girato in Super 16 mm per infondergli quella patina vintage del 35 mm dell’epoca, Carol è una vera gioia per gli occhi: formalmente impeccabile, impreziosito dalla mirabile fotografia di Ed Lachman sui toni del verde e del rosso, vanta gli elegantissimi costumi del triplice premio Oscar Sandy Powell. Soprattutto in questo è affine al precedente Lontano dal Paradiso sebbene sia un po’ meno emozionante, perché troppo raffreddato (a parte una splendida scena di fiammeggiante erotismo).
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La fotogallery di Carol!
(foto di Pietro Coccia)

Rimarchevoli sono le interpretazioni delle protagoniste che si collocano in zona premio: una vibrante Cate Blanchett è assai brava nell’incarnare la tormentata Carol, moglie altoborghese frustrata da un matrimonio in via di esaurimento verso un penoso divorzio, sorpresa di aver trovato nella remissiva commessa appassionata di fotografia Therese un amore schietto e semplice – “sei il mio angelo caduto dal cielo” – in cui è percepibile una sorta di transfert materno (Therese, interpretata con una gamma di fini sottotoni da Rooney Mara, sembra un’adolescente da educare a livello sentimentale e in lei Carol vede specchiata la figlia che teme di perdere). Il regista non punta tanto sulla questione sociale queer dell’omosessualità non accettata socialmente – dall’inizio sappiamo che il marito sa tutto, e vede di cattivo occhio un’ex fidanzata di Carol sua amica già dall’infanzia – quanto piuttosto sul conflitto interiore di Carol divisa tra una liberatoria passione da godersi in un lungo viaggio in macchina con Therese e i soffocanti obblighi famigliari.

Uscirà per Lucky Red forse verso la fine dell’anno: sarebbe un Christmas Carol perfetto.

Roberto Schinardi