CIAK BIZARRO! MARCO BELLOCCHIO

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DI MARCELLO GAROFALO

Marco Bellocchio ha presentato con pareri discordanti alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il suo film Sangue del mio sangue, attualmente distribuito anche in sala. Come amanti del “bizarro”, a noi è piaciuto proprio per questa sua dimensione “onirica”, ma al contempo molto lucida nel raccontare per metafore neanche tanto velate la corruzione del nostro Paese che parte appunto da piccole lobby locali e si allarga poi a macchia d’olio su tutto il territorio, tra sacrificio e religione della colpa. A tratti ci ha ricordato il cinema “storico” e teatrale di Manoel DeOliveira (per esempio Parole e utopia del 2000 in cui il regista portoghese ci raccontò del prete gesuita brasiliano che nel 1963 venne giudicato e condannato dal tribunale dell’Inquisizione), contaminato da sprazzi di maggiore “follia” (si veda il “siparietto” affidato a Filippo Timi o il sarcasmo con il quale il magnifico “vampiro” Herlitzka raggela i suoi interlocutori).

Abbiamo pertanto chiesto a un gruppo di Catecumeni Yeeeuuuch di votare all’interno del cinema di Bellocchio le tre scene a loro giudizio più “weird” e il risultato è stato il seguente: primo posto per la sequenza di sesso orale non simulato tra Maruschka Detmers e Federico Pitzalis in Diavolo in corpo (1986), in cui il furore erotico sostituisce quello politico. A seguire, la scena in Salto nel vuoto (1980) della minzione frontale di Michele Placido, che si chiude con un oltraggioso getto di urina in pieno salotto (borghese) e, dulcis in fundo (si fa per dire) quella in Marcia trionfale (1976) in cui è ancora protagonista Placido che riceve sulla propria persona, come “scherzo” dai compagni di naja, un gavettone di acqua ed escrementi.

Ci piace infine ricordare un titolo, Son tutte stronze le mamme del mondo…, che il quartetto di critici cinematografici burloni (Maurizio Porro, Sandro Rezoagli, Miro Silvera e Giuseppe Turroni) nel loro libro-cult La cineteca di Babele (Milano Libri Ed., 1980, pag. 121), attribuì fittiziamente al regista piacentino.
Dal film Sangue del mio sangue, l’ultima parola è per il Conte Basta/Roberto Herlitzka: «Adesso c’è questa moda di mettersi in piazza… Scambiarsi cazzate ».
Ecco, appunto, il maestro Bellocchio ci perdonerà per averlo appena fatto nel segno del “Bizarro” e nella foto che qui vi mostriamo, datata 1973, lo presentiamo in compagnia di un altro grande del cinema più provocatorio, l’indimenticabile Marco Ferreri.

 

BIZ-IMAGES-108 Marco Bellocchio