CIAK BIZARRO! ZOOTROPOLIS

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DI MARCELLO GAROFALO

Sale l’attesa per l’uscita in sala (18 Febbraio) di Zootropolis il nuovo film d’animazione in computer grafica prodotto dai Walt Disney Animation Studios. La Disney ritorna ad avere come protagonisti di una sua storia degli animali antropomorfi, i quali vivono in una moderna metropoli chiamata Zootropolis (Zootopia nella versione originale), in quartieri realizzati come veri e propri habitat e soprattutto in armonia fra le varie specie, finché un giorno qualcuno non decide di sovvertire l’ordine, riportando il caos tra prede e predatori… Toccherà a una strana coppia, formata da una coniglietta poliziotto e da una volpe ovviamente astuta e truffaldina, risolvere il caso. Già dai manifesti-teaser apparsi negli Stati Uniti, tra cui quello con una porta di “restrooms” a quattro diverse entrate a seconda della dimensione dell’animale, nonché dagli studi preparatori che riproducono la varietà della fauna considerata, si intuisce il livello di estrosità e di perfezionismo che il team di animatori Disney ha messo in opera.

Tra le scene più eccentriche annoveriamo senz’altro quella del “Club dei naturisti” con animali “nudi” che praticano yoga agli ordini di un illuminato e flemmatico yak. La sfida degli animatori a “emulare” l’umano, il “troppo umano” diventa ancora più stimolante, soprattutto quando si tratta di raccontare ribellioni mentalmente invalicabili come in questo caso quello di una piccola e indifesa coniglietta decisa a entrare – e pure primeggiare – in un corpo di polizia formato da rinoceronti, elefanti e bufali.
L’ossessione per il dettaglio “realistico” e per la “serietà” della messa in scena sono ovviamente elementi portanti del gioco.
Wonderland, Neverland e ora Zootropolis (Zootopia) sono in fondo solo luoghi simbolici di realtà molto concrete: luoghi in cui il reale e l’immaginario si sono esauriti o spostati.

Nick Wilde la volpe ha solo una raccomandazione: «Non mostrare mai il tuo lato debole! Voi coniglietti siete così emotivi! »

Zootropolis