CIAK E SALA BIO VI INVITANO ALL’ANTEPRIMA DI “CATTEDRALI DELLA CULTURA IN 3D”!

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Ciak e Sala Bio, progetto di proiezioni e incontri che nasce dal Biografilm Festival, vi invitano al GALÀ DI ANTEPRIMA di CATTEDRALI DELLA CULTURA 3D, il progetto in 3D sulla’ “anima degli edifici” nato da un’idea di WIM WENDERS, lunedì 8 dicembre alle ore 18.30 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Cattedrali della cultura in 3D è una serie in sei episodi già passata allo scorso Festival di Berlino e al Biografilm Festival di Bologna: a gennaio sarà trasmessa anche in tv da Sky 3D e Sky Arte HD e a febbraio tre episodi torneranno al cinema distribuiti da I Wonder Pictures – Unipol Biografilm Collection. L’8 dicembre, però, i lettori di Ciak hanno la possibilità di vedere in anteprima assoluta tre episodi presentati in esclusiva dall’attore Alessio Boni!

Per prenotare il vostro invito gratuito per ROMA cliccate su: www.biografilm.it/cattedrali e inserite il codice partner per i lettori di CIAK: CC82CK

Cattedrali della cultura 3D

Per prenotare invece i vostri biglietti a prezzo ridotto per le anteprime di MILANO e BOLOGNA, il 9 dicembre, cliccate su www.biografilm.it/cultura e inserite il codice partner per i lettori di CIAK: CC92CK

 

In Cattedrali della cultura 3D sei straordinari monumenti architettonici contemporanei vengono raccontati per immagini da altrettanti acclamati registi internazionali, tra i quali Wim Wenders, Robert Redford e Michael Madsen.

«Se gli edifici potessero parlare, cosa direbbero di noi? ». Da questa domanda è partita l’idea di Wim Wenders per questo progetto che sposa un punto di vista inedito: quello dell’edificio stesso, che acquista così un “anima”.

E il percorso è davvero internazionale: Wenders ha scelto di dirigere l’episodio dedicato alla Filarmonica di Berlino, Karim Aïnouz il Centro Culturale Pompidou di Parigi, Michael Glawogger la Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo, Michael Madsen il Carcere Norvegese di Halden, Margreth Olin il Teatro dell’Opera di Oslo e il premio Oscar Robert Redford il Salk Institute di La Jolla, California.

La serie, prodotta da Neue Road Movies, nell’anteprima dell’8 dicembre sarà introdotta in Italia dall’attore Alessio Boni che, oltre ad essere la voce narrante di tre dei sei episodi (La Filarmonica di Berlino, il Carcere di Halden ed il Centro Pompidou), presenterà ogni singolo capitolo accompagnando lo spettatore in questa visita originale e svelando i motivi della scelta dei sei registi. Location d’eccezione sarà l’Auditorium Parco della Musica di Roma, progettato da Renzo Piano, scelto come “Cattedrale italiana” e di cui verranno mostrati i luoghi più suggestivi, tra cui la Sala Santa Cecilia, la Cavea e i Giardini Pensili. La regia ‘della Cattedrale italiana’ è affidata a Piero Messina, aiuto regista di Paolo Sorrentino per “La grande bellezza” e “This must be the place”. La produzione è a cura di Ballandi Arts.

Wim WendersCATTEDRALI DELLA CULTURA 3D – TUTTI GLI EPISODI

(6 episodi da 26 minuti ciascuno)

Episodio 1 – La Filarmonica di Berlino (regia di W. Wenders)

Icona di modernità

Wim Wenders: «Era proprio un edificio rivoluzionario, la prima ‘concert house’ dove l’orchestra era posizionata al centro dell’auditorium e dopo 50 anni è ancora un’icona di modernità ».

Perché il 3D: «Con l’invenzione dello stereo, l’esperienza del suono è diventata immersiva. Solo con il 3D, il cinema permette finalmente ai nostri occhi di avere la stessa libertà che le nostre orecchie hanno già da molto tempo ».

Episodio 2 – Il Carcere di Halden (regia di M. Madsen)

La prigione più umana del mondo

Michael Madsen: «L’aspetto interessante di questa prigione è che la sua architettura è basata sull’idea di riabilitazione; dove l’espressione della potenza è l’umanità ».

Perché il 3D: «Per il Carcere di Halden il 3D ha molto senso. Spero che il 3D riesca a portare lo spettatore dentro il regno di una tecnologia di riabilitazione all’avanguardia ».

 

Episodio 3 – Il Centre Pompidou (regia di K. Aïnouz)

Una macchina di cultura moderna

Karim Aïnouz: «E’ sempre stato molto inclusivo. È un luogo che ci porta costantemente avanti, sia nello spazio che nel tempo ».

Perché il 3D: «Volevo un edificio che fosse fotogenico in 3D e il Centre Pompidou si addice molto bene a questo medium, è la trasparenza, i suoi volumi indipendenti colorati, la struttura a vista. Io vedo il 3D come un elemento aggiuntivo alla mia tavolozza di colore ».

 

Episodio 4 – Il Salk Institute (regia di R. Redford)

Istituto per l’innovazione scientifica

Robert Redford: «L’edificio stesso è molto euclideo, è molto geometrico, ha molti angoli acuti. L’ingresso in mezzo alle due ali è potente, perché conduce verso l’immensità dell’oceano e dello spazio ».

Perché il 3D: «Non è un documentario, ma un film. Per questo l’esperienza 3D è capace di aumentare la resa romantica di questi angoli. È una sfida e a me le sfide piacciono ».

 

Episodio 5 – La Biblioteca Nazionale Russa (regia di M. Glawogger)

Il regno del pensiero

Michael Glawogger: «Quando sono entrato per la prima volta nella Biblioteca Nazionale Russa, ho immediatamente capito che volevo farci un film. Questa biblioteca è come un libro aperto, aperto nel suo modo di accoglierci ».

Perché il 3D: «Il 3D rende magiche le cose, perché tu puoi vedere ogni piccolo dettaglio, tutte le pagine di un libro hanno una loro struttura ».

 

Episodio 6 – L’Opera House di Oslo (regia di M. Olin)

Una simbiosi futuristica tra arte e vita

Margreth Olin: «Gli architetti che hanno fatto questo hanno voluto che l’edificio riflettesse i valori della democrazia sociale norvegese ».

Perché il 3D: «Ho voluto che il focus fosse sulla gente, sui loro visi e sui loro corpi, sul loro sguardo alla camera, sulle loro relazioni con l’edificio, più che sull’edificio in sé. Il 3D mi ha dato maggiori strumenti per esprimere quello che vedevo. È magico ».

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