#CIAKINVIAGGIO: BARCELLONA 10 FILM DA (RI)VEDERE

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Generosa, coinvolgente, impulsiva. Dovessimo considerare le città come degli esseri viventi, Barcellona sarebbe sicuramente una donna. Anche Carlos Ruiz Zafón pare essere d’accordo, Barcellona è «una donna estremamente vanitosa». Ha ispirato registi, incantato attori, si è prestata come set di film a cui regala il calore della Catalogna, i suoi colori, le musiche, i profumi. Da Woody Allen a Almodóvar, Barcellona si è reinventata ogni volta che si è guardata allo specchio. Si mostra disinibita davanti a Pedro, si sente a casa con Cesc Gay, sfoggia il meglio di sé per Woody, ma a Iñárritu rivela ciò che non vorrebbe rivelare. I ritratti di Barcellona si sovrappongono come tasselli di un mosaico di Gaudì che qui ricomponiamo insieme. 

VICKY CRISTINA BARCELONA di Woody Allen, 2008 

Le forme sinuose di Gaudì, i colori delle ramblas, la vista del Mediterraneo dalle coste catalane ispirano il Woody Allen europeo, che dopo il grigiore di Londra sceglie Barcellona. E si convince a girare il suo Vicky Cristina Barcelona addirittura in piena estate, cosa che non accadeva dai tempi di Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982). Il viaggio delle due turiste americane Vicky e Cristina inizia dalla cena in cui incontrano il pittore Juan Antonio (Javier Bardem) che le invita a scoprire Oviedo. Vicky e Cristina sono buone amiche ma se la prima è fedele ai suoi principi e all’uomo che ama, la seconda è disinibita e sempre alla ricerca di sconvolgenti passioni. Così alla scoperta della cultura e tradizioni di Oviedo, Vicky respinge le offerte del pittore mentre Cristina accetta. Woody illumina della stessa luce calda della città i moti dell’animo e i sussulti del cuore che spesso seguono traiettorie diverse da quella della razionalità. Scarlett Johansson, Penelope Cruz e Javier Bardem ripercorrono i più suggestivi scorci di una città poco familiare ai barcellonesi, tra grandi case con giardini e artisti con Alpha Romeo d’epoca e aeroplani a loro disposizione. Così ci aggiriamo come americani tra la Sagrada Familia, Parc Güell e il Barri Gotic alla ricerca di quel sud ideale, forse idealizzato. 

I luoghi: La Sagrada Família; Parc Güell; Casa Milà (La Pedrera); Tibadabo; Museo Miro; le Ramblas; il Barri Gòtic; Els 4 Gats; Santa María del Mar; il Mediterraneo vicino il Port Olimpic 

TUTTO SU MIA MADRE di Pedro Almodóvar, 1999

Inizia come una tragedia a Madrid ma poi la storia cambia direzione a Barcellona, a partire dall’incredibile visione della Sagrada Familia di notte. Manuela ha un figlio di diciassette anni che muore travolto dalla macchina su cui viaggia una famosa attrice, così decide di andare a trovare il padre del ragazzo che vive a Barcellona e nel frattempo è diventato Lola, un transessuale. Nella città catalana però Manuela rincontra una sua vecchia amica, un altro travestito, Agrado che abita di fronte il Palau della Musica, immergendosi inconsciamente nel mondo del teatro e aiutando una giovane suora (Penelope Cruz). Pedro Almodóvar si ispira all’icona Bette Davis per costruire un dramma che fonde la passione per l’arte con la magia dei luoghi che conosce e ama. «La vera autenticità non sta nell’essere come si è, ma nel riuscire a somigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi» sintetizza bene la tensione nei personaggi di Pedro tra sentimento del reale e desiderio dell’ideale.

I luoghi: La Sagrada Família; Palau de la Música; Hospital del Mar; Plaça del Duc de Medinaceli

L’APPARTAMENTO SPAGNOLO di Cédric Klapisch, 2002

La vita degli studenti Erasmus è sempre circondata da un alone di mistero e curiosità dei nati prima degli anni ’80 che non sanno cosa voglia dire studiare all’estero. Cédric Klapisch così entra in quell’Appartamento spagnolo seguendo il parigino Xavier che prende casa a Barcellona con altri sei studenti. L’appartamento è il microcosmo di una generazione che si orienta nella babele di lingue, nel “lost in translation” e nelle relazioni transcontinentali che inseguono la fugacità dell’attimo presente. Klapisch osserva con empatia e nostalgia la vita dei giovani al confine con l’età adulta in un momento che lascerà un segno nella loro esistenza. Attimi indelebili che rimangono impressi nella memoria della città che li ha uniti, dalla spiaggia della Barceloneta al bar Iposa. 

I luoghi: Via Laietana; Plaça Reial; Parc Güell; la spiaggia Barceloneta; le Ramblas; Università di Barcelona; La Sagrada Familia; La Paloma; Bar Iposa

BIUTIFUL di Alejandro González Iñárritu, 2010

Dagli scorci più suggestivi della città alle sudicie vie di periferia, Alejandro González Iñárritu, ci fa vedere la Barcellona che i turisti non vedono in Biutiful. Abbandoniamo i sentimentalismi attraverso la fotografia di Rodrigo Prieto, prendiamo autobus in direzioni che non avremmo mai osato prendere se non per Javier Bardem. Il regista messicano ci conduce nella Barcellona degli emarginati attraverso il dramma di un uomo in caduta libera. Uxbal (Javier Bardem) cerca di crescere i suoi due figli, Ana e Mateo, tra separazioni e riappacificamenti con la moglie, Marambra, instabile mentalmente. Uxbal vive procurando lavoro agli immigrati clandestini che sopravvivono ammassati in tuguri, si trova costantemente a contatto con la morte finché non gli viene diagnosticata la sua. Uxbal ha un cancro che gli lascia poco tempo da vivere. La Barcellona di Gaudì è un panorama da cartolina che da casa di Uxbal neanche si vede, non c’è nulla di “biutiful” nella tempesta che l’uomo porta dentro di sé. 

I luoghi: Badalona (Carrer de Floridablanca); Sant Adrià de Besòs; Santa Coloma de Gramanet; Hospitalet de Llobregat; Plaça Catalunya; the Ramblas; Plaça Reial

EN CONSTRUCCIÓN (Under Construction) di Jose Luís Guerín, 2001

Nel 1998, inizia un piano di rivalutazione del Barrio Chino, quartiere popolare in mano a immigrati, prostitute, spacciatori e clochard. Continuiamo ad addentrarci nelle periferie ma con il realismo del documentario. Jose Luís Guerín filma più di 120 ore di lavori di demolizione degli appartamenti per la costruzione di nuovi condomini. Riprese di lavoratori e operai si alternano a frammenti di conversazioni con rumori dei lavori in sottofondo.  


I luoghi: El Xino/The Barrio Chino (now called the Raval); the Apollo; the Three Chimneys; the medieval church of Sant Pau del Camp

TERRA E LIBERTÀ di Ken Loach, 1995

Ken Loach racconta Barcellona attraverso il suo passato. Da tenace rivoluzionario il regista britannico rievoca il fratricida conflitto tra comunisti d’osservanza sovietica e comunisti rivoluzionari che squassò le fila dei repubblicani durante la guerra civile in Spagna attraverso il punto di vista di David Carr, un operaio di Liverpool. Alla sua morte, la nipote trova vecchi articoli di giornale, lettere ingiallite e una foulard rosso, e ripercorre così la storia del nonno a partire da quel 1936 che lacerò la Spagna. Barcellona non si mostra ma si scorge a ben guardare nel ritratto di Ken Loach che riecheggia l’Omaggio alla Catalogna di George Orwell. Le giornate di maggio mettono a ferro e fuoco proprio quelle Ramblas dove oggi sorgono l’Hotel Rivoli, il Café Moka e il teatro Poliorama. 

I luoghi: La Ribera; Carrer de les Trompetes; La Generalitat; le Ramblas

PROFESSIONE: REPORTER di Michelangelo Antonioni, 1975

«Da cosa scappi?», chiede una giovanissima Maria Schneider a un Jack Nicholson al volante di una cabrio dagli interni in pelle rossa. L’attore statunitense è David Lock, un reporter sazio e annoiato della vita che un giorno scopre la possibilità di ricominciare daccapo. Rinvenuto il cadavere di un uomo che gli somiglia, inscena una finta morte, assumendo la personalità del defunto. La sfortuna vuole che il defunto fosse un trafficante d’armi che riforniva il movimento di ribellione a un dittatore africano. Lo scambio d’identità costerà caro al reporter. Sulle orme di Il fu Mattia Pascal di Pirandello, Antonioni conduce Jack Nicholson alla ricerca di una nuova identità in una Barcellona che gli fa incontrare l’attrice di Ultimo tango a Parigi all’ombra dei mosaici di Palau Güell. Solo pochi scorci si riescono a distinguere della Barcellona prima delle Olimpiadi, delle Ramblas polverose e della Pedrera allora abbandonata. Quel che resta uguale è la funicolare tra Montjuïc e la spiaggia, e la magia di un cinema che stava cercando nuove vie nella crisi della modernità.  

I luoghi: Hotel Oriente; the Ramblas; Umbráculo del Parc de la Ciutadella; Palau Güell; La Pedrera

EN LA CIUDAD di Cesc Gay, 2003

Affacciarsi sulle vite degli altri, entrare nei loro discorsi, osservarli vivere il quotidiano, come dei voyeurs alla finestra. Ci sentiamo così guardando En la ciudad, un omaggio affettuoso del regista Francesc Gay i Puig alla sua città. Il ritratto di Barcellona si compone attraverso gli appartamenti, le cucine, le camere da letto, i ristoranti, gli studi, i bar, i segreti, le frustrazioni, i desideri di tre coppie sui trenta anni nel pieno delle loro vite. 

I luoghi: Jamboree Jazz Club; Teatre Lliure; Casa del Llibre; Barceloneta; ristorante La Verònica

L’UOMO SENZA SONNO di Brad Anderson, 2004

Come ti svegli da un incubo se non stai dormendo? Barcellona ha un effetto horror nella visione di Brad Anderson che ha interamente girato nella città catalana la storia di Trevor Resnik, colpito da un attacco di insonnia da circa un anno. La sua routine fatta di lavoro e sesso a pagamento sarà perturbata da anomali accadimenti che porteranno l’uomo a dubitare di chiunque. Christian Bale ci fa sprofondare nella sua Barcellona da incubo, dai toni foschi e il tempo sospeso che non sempre convince ma mostra un altro volto della Catalogna di sole e bellezza.

BARCELONA di Whit Stillman, 1994

Ted e Fred sono due cugini americani che vivono nella Barcellona del dopo Franco. Dopo incomprensioni private e politiche sposeranno due spagnole per poi tornare in patria. Il regista americano Whit Stillman, premio Oscar per la miglior sceneggiatura di Metropolitan, racconta con ironia la Barcellona degli anni ’80 pervasa da un sentimento antiamericano che traspare dai graffiti “Yankees go home” sui muri della città e dai soliti luoghi comuni. «Sembri intelligente per essere americano!». 

I luoghi: Avda Reina Maria Cristina, Montjuïc; la Cattedrale; Mura Romane; Mirador de Colom; Passeig de Gràcia; Palau de la Música; El Born; Hospital de Sant Pau