Da Monica, interpretata da Paola Cortellesi in Come un gatto in tangenziale, a Luna, Ilenia Pastorelli in Benedetta follia, sullo schermo le nuove eroine vengono dal popolo
Chi scegliereste fra Monica che vi sfonda il parabrezza della macchina con la mazza da baseball (Paola Cortellesi vs Antonio Albanese in Come un gatto in tangenziale) e Luna, Ilenia Pastorelli, che scosciatissima e reduce dal palo della lap dance, invade con il suo acceso romanesco il negozio di articoli religiosi di Guglielmo/Carlo Verdone in Benedetta Follia? Che liberazione! Siamo al “coatta pride”, alla ricrescita con decolorazione forte, alle unghie finte e paillettate, alle sopracciglia tatuate, corsetto e canotta strizzati di giorno e trikini ultimo grido sulle spiagge di Coccia de Morto e Ostia.
Il nostro cinema più recente svolta verso le periferie de Roma, Bastogi e Tor Tre Teste, e mette sul podio le nuove borgatare (“la coatta, sì, ma non vista dal pariolo” garantisce la Pastorelli per la sua verace Luna), che magari inciampano sul congiuntivo e il film d’autore armeno, ma sanno riscattarsi e soprattutto accogliere. Fedeli telespettatrici dei programmi della Leosini (che nel film di Milani se la gioca con autoironia), Chi l’ha visto?, Forum, C’è posta per te, eccezionali romanzi popolari all’italiana.
È straordinario che nell’epoca del tenero Spelacchio, simbolo di incuria istituzionale, ma pure di estrema solidarietà tra sfigati, dalle periferie di Roma (che qualcuno al Campidoglio, chissà perché, vorrebbe ribattezzare “nuove centralità”) emergano due possenti figure di popolane che mettono a tappeto maschi politicamente corretti Capalbio style o devoti alla Chiesa Apostolica romana come Guglielmo. Nannarella, che rovesciava gli spaghetti in testa al Rossellini donnaiolo, le benedice da lassù: il radical chic, per fortuna, non si porta più.
Piera Detassis
I 7 dettagli chiave del “coatta style”
1. Il tatuaggio
2. L’accessorio leopardato
3. Le spalline del reggiseno in vista
4. La canotta strizzata
5. Le unghie paillettate
6. Il top traforato
[…] che incontriamo ogni giorno, ma anche del gineceo attoriale di cui è circondato. A partire dalla “rozza” e vitalissima Ilenia Pastorelli (seconda prova e conferma dopo l’exploit di Lo chiamavamo Jeeg Robot) e poi Maria Pia […]