DA “A PROPOSITO DI DAVIS” A “WHIPLASH”: I 10 MIGLIORI FILM SUGLI ASPIRANTI MUSICISTI

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Le bacchette insanguinate di Whiplash
Le bacchette insanguinate di Whiplash

Con un Golden Globe, tre BAFTA conquistati e cinque nomination ai prossimi Academy Awards Whiplash, debutto cinematografico di Damien Chazelle, classe 1985, è una delle maggiori sorprese filmiche degli ultimi anni grazie all’unione di una sceneggiatura che rivisita in modo personale ed originale alcuni dei temi classici del cinema americano (la parabola ascendente del protagonista che sfida i suoi limiti per scoprirsi vincitore) e l’eccezionale interpretazione dei suoi protagonisti (leggi la recensione!). La pellicola racconta il cammino, fatto di sudore e sangue, di Andrew, interpretato da Miles Teller, next big thing hollywoodiana, giovane aspirante batterista jazz con il sogno di diventare il nuovo Buddy Rich. Allievo del Conservatorio Sheffer, la miglior scuola di musica del Paese, viene notato da Terrence Fletcher (un’eccezionale J. K. Simmons), l’inclemente, rigoroso e rigido insegnate di musica che spingerà Andrew, con metodi controversi, oltre i limiti musicali e umani che lo trattenevano sempre un passo indietro dal suo obiettivo. La nomination agli Oscar nella categoria Miglior Film, al fianco di pellicole come Birdman e Boyhood, attesta il segno lasciato da questa piccola meraviglia di celluloide indipendente, capace di farsi notare tra le grandi produzioni, grazie all’autentico ed originale taglio registico, raccontando però una storia profondamente americana, unendo l’inedito con il familiare, il tutto suggellato dalla scelta non convenzionale di scegliere la musica jazz, notoriamente poco affine ai gusti del grande pubblico, per fare da protagonista e da colonna sonora del film. Se Whiplash ha segnato una piccola rivoluzione per quanto concerne le pellicole a tema musicale, ma non solo, va detto anche che si aggiunge ad una lunga lista di film che hanno indagato, con ironia o toni drammatici, frustrazione, fatica e impegno che si celano dietro il desiderio di infrangere il muro dell’anonimato e veder attestato il proprio talento.

the blues brothersTHE BLUES BROTHERS (1980) – John Landis

In missione per conto di Dio John Belushi e Dan Aykroyd entrano a gamba tesa nella storia del cinema grazie alla pellicola firmata da John Landis e destinata a diventare un classico della commedia americana. Noncurante dei quasi trent’anni che lo separano dall’uscita in sala, il film, che vede tra i suoi protagonisti Aretha Franklin, Ray Charles e James Brown e ambientato non a caso nella Chicago culla del jazz e della celebre etichetta musicale Chess Records, continua a irretire tra battute memorabili e il blues travolgente delle sequenze musicali, schiere di appassionati cinefili.

Michael Fassbender FrankFRANK (2014) – Lenny Abrahamson

Presentata al Sundance questa commedia musicale con sfumature melanconiche e drammatiche racconta la storia di Jon, aspirante musicista che scambia la popolarità con il talento, e di Frank, leader bizzarro e schivo dei Soronprfbs, band indie dall’impronunciabile nome, dotato di una predisposizione naturale ed originale per le sette note. Lenny Abrahamson, con il pretesto di mostrare questi due mondi a confronto, oltre a filmare le frustrazioni di Jon da una parte e la genialità musicale di Frank dall’altra, fa un ritratto preciso della nostra generazione, ossessionata dalla tecnologia e dal falso consenso generato dalla rete.

ONCE (2006) – John Carney once

Un vero e proprio evento cinematografico è scaturito dall’uscita in sala di Once, film scritto e diretto da John Carney con a disposizione un piccolo budget, una telecamera a mano e un’idea ben precisa in mente che gli hanno fruttato consensi e premi internazionali. La pellicola, girata con uno stile documentaristico, non vede al centro della narrazione due attori professionisti ma bensì due musicisti Cillian Murphy e Markéta Irglová prestatesi a raccontare la storia fatta di musica e amicizia tra un’aspirante cantautore e una ragazza madre polistrumentista tra set e battute improvvisate.

the_commitmentsTHE COMMITMENTS (1991) – Alan Parker

“I’m black and I’m proud”. Dalle parole di una celebre hit di James Brown prende spunto The Commitments, pellicola diretta da Alan Parker e trasposizione del romanzo di Roddy Doyle su un gruppo di ragazzi della periferia Dublino, «i più negri d’Irlanda », e della loro passione per la musica soul. Stanchi degli U2 e di Sinead O’Connor decidono di portare le calde note delle canzoni di Otis Redding, Al Green e Mary Wells nelle fredde e grigie strade di Dublino, tra liti furibonde, concerti con Wilson Pickett mancati e risse alimentate da pinte di Guinness.

a proposito di DavisA PROPOSITO DI DAVIS (2013) – Joel & Ethan Coen

Ispirati dalla vita di Dave Van Ronk, musicista folk newyorchese, i fratelli Coen cucino il ritratto di Llewyn Davis, cantante folk perennemente in bolletta, ospite dei divani di tutti i suoi amici, inseparabile dalla sua chitarra e con un gatto che lo segue ovunque, che fatica ad imboccare la strada che lo porti al successo. Con un vero e proprio andamento ciclico, il film, mostra il percorso infruttuoso di Davis, tra provini andati male, incontri bizzarri e scelte sbagliate, il tutto condito con la musica della tradizione americana (The Death of Queen Jane, The Auld Triangle) e classici di Bob Dylan.

school of rockSCHOOL OF ROCK (2003) – Richard Linklater

Jack Black è Dewey Finn, musicista con il pallino del rock e senza un soldo in tasca, che decide di fingersi insegnate in una scuola elementare piena di rigide etichette per sbarcare il lunario nella commedia firmata da Richard Linklater. Tra lezioni teoriche sulla storia del rock, dai Ramones a David Bowie, e pratica fatta tra i banchi di scuola, Dewey mette su una band con i suoi giovani studenti per partecipare alla battaglia tra rock band combattuta al ritmo di It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock’n’ Roll) degli AC/DC.

almost famous

ALMOST FAMOUS (2000) – Cameron Crowe

Con un premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale e un buon successo di critica, Almost Famous, oltre a raccontare i primi passi nel music business del fittizio gruppo degli Stillwater, ci mostra il dietro le quinte del patinato mondo del rock, tra groupies, tourbus e feste a base di alcool e droghe, e l’approccio del giovane William Miller al giornalismo musicale, preso sotto l’ala protettiva del leggendario giornalista rock di Rolling Stone Lester Bangs, interpretato da Philip Seymour Hoffman.

 

Fame

FAME (1980) – Alan Parker

Non solo musicisti ma anche attori e ballerini alle prese con i duri provini sostenuti per essere ammessi nella prestigiosa accademia di New York nella quale affinare la tecnica e formarsi come professionisti. Vincitore dell’Oscar come miglior colonna sonora e miglior canzone, la pellicola è un cult di genere che ha dato vita a a musical, serie tv e remake cinematografici.

tutto può cambiare

 

TUTTO PUÒ CAMBIARE (2014) – John Carney

New York, set abituale del grande schermo, si trasforma questa volta in una grande sala di registrazione all’aperto per catturare le canzoni di Greta (Keira Knightley) e Dan (Marc Ruffalo), rispettivamente aspirante cantautrice e produttore discografico in rovina. Tra contratti discografici mancati, delusioni professionali e riscatti personali, la pellicola strizza l’occhio al mercato digitale gratuito grazie al quale sempre più artisti fanno conoscere la propria musica.

SCRIVIMI UNA CANZONE (2007) – Marc Lawrence

scrivimi una canzone

Un ex popstar degli anni ’80 ormai sul viale del tramonto, la possibilità di riscattarsi e una giovane ragazza con il dono della scrittura sono gli ingredienti di questa commedia con Hugh Grant e Drew Barrymore. Con una colonna sonora cantata dall’attore inglese e un’attenzione particolare al processo creativo che porta alla nascita di una hit, Scrivimi una canzone, si attesta come una pellicola leggera e piacevole sulla pratica, attualissima, di riportare alla ribalta meteore della musica a fini meramente commerciali.

Manuela Santacatterina