DAKOTA JOHNSON: DA “50 SFUMATURE” A “A BIGGER SPLASH” DI GUADAGNINO

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Dopo aver interpretato Anastasia Steele, la timida ragazza dai tormentati piaceri di Cinquanta sfumature di grigio, Dakota Johnson sarà a Venezia 72 con ben due film: l’attesissimo Black Mass, in anteprima mondiale al Lido, firmato da Scott Cooper, con Johnny Depp e Benedict Cumberbatch, e la nuova fatica di Luca Guadagnino, A Bigger Splash.
Quest’ultimo, scritto da Dave Kajganich, è il remake – o meglio, trattandosi del regista palermitano, la reinterpretazione – di La piscina, opera di Jacques Deray del 1969. Il film ruota intorno ad un morboso rapporto fatto di gelosie e passioni riaccese tra una coppia di artisti, Marianne e Paul (Tilda Swinton e Matthias Schoenaerts), Henry (Ralph Fiennes), il vecchio amante di lei, e la figlia, Penelope, una Lolita composta e distaccata, interpretata negli anni Sessanta da Jane Birkin, musa di Hermès – il cui nome è divenuto simbolo di una leggendaria borsa – ora con il volto della Johnson.

Basato su sentimenti e rapporti umani disturbati A Bigger Splash permetterà alle fan di Dakota di scoprire un lato inedito dell’attrice, diretta stavolta da un vero e proprio autore, che cinque anni dopo Io sono l’Amore, snobbato in Italia e fischiato proprio al Festival di Venezia, si prepara ad un grande ritorno con un’opera interamente in inglese. Cinquanta sfumature di grigio è stato il trampolino di lancio perfetto per la Johnson, che l’ha consacrata a nuova icona sexy del cinema dall’aria un po’ acqua e sapone. Ora però Dakota sta dimostrando il suo talento d’attrice, girando sì un altro film hot, ma di calibro totalmente diverso: se l’opera tratta dai libri a sfondo erotico di E. L. James non ha sconvolto nessuno, Guadagnino, invece, è sempre riuscito con i suoi film a turbare, provocare e far discutere. La Johnson nei panni di Penelope riveste un ruolo chiave in un lavoro che tratteggia desideri, sentimenti, rifiuti e violenza nei rapporti umani.

Rudy Ciligot