Ezio Greggio al suo Festival della Commedia di Montecarlo: «La politica batte qualunque idea comica

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Per la 14esima volta alla guida del Festival della Commedia di Montecarlo, in cartellone dal 28 febbraio al 5 marzo, Ezio Greggio sottolinea con orgoglio l’impegno nel sostenere un genere cinematografico amato dal pubblico, ma spesso snobbato dai grandi festival. “Le commedie che proponiamo non sono solo semplice intrattenimento, ma sono rappresentative di tante sfaccettature e tematiche. Mario Monicelli mi abbracciò quando gli raccontai che avevo in mente un festival dedicato solo alla commedia. Abbiamo contribuito a sdoganare un genere che è il più amato da pubblico, e non solo in Italia. Nel nostro paese c’è commedia e commedia, certo, ma Zalone oltre a fare grandi incassi, ha anche affrontato un tema che ci coinvolge. Le commedie rispecchiano ciò che accade nei paesi dove vengono realizzate. E noi abbiamo sempre avuto belle storie da raccontare”.

“La situazione politica italiana e internazionale batte qualunque idea comica. Trump è uno shock, ma in Francia non si scherza. E in Italia quello che sta accadendo al PD sarebbe di grande ispirazione per Monicelli, Risi o Steno. Bisognerebbe realizzare una serie televisiva divertente sulla politica del nostro paese”. E ha aggiunto: “Nella mia carriera ho eliminato i filmetti, ne ho fatti tanti, mi sono divertito, ora cerco di scegliere. Stiamo pensando a un bel progetto con Giovanni Veronesi, forse la più bella storia che ho mai realizzato come attore”.

“Sono nato in provincia con i film dei grandi italiani, Sordi, Gassmann, Totò, ma anche quelli di Woody Allen e Mel Brooks. Frankenstein Junior è stata un’illuminazione, a ottobre una nuova edizione debutterà a Londra. Per le commedie si formano gruppi di ascolto di persone che conoscono a memoria le battute del film. Solo questo genere cinematografico riesce a scatenare un’ affezione così forte. Noi comici diventiamo quasi parenti del nostro pubblico”.

“Molti comici italiani sono stati dimenticati troppo in fretta. Chissà che nelle prossime edizioni non riusciremo a dedicare delle retrospettive a questi grandi artisti italiani”. E sulla centralità del web: “Internet è un importante luogo di sperimentazione per chi ha idee da esprimere. E piattaforme come Netflix sono una grande ricchezza. Ma credo ancora che i film vadano visti al cinema e che i festival giochino un ruolo molto importante”.

“A proposito del tetto compensi fissato della Rai, credo ci sia una questione di mercato che non può essere sottovalutata. Conti viene pagato molto, ma garantisce un grande ritorno economico per la Rai. Certo, ci vogliono dei limiti, ma non si può generalizzare troppo perché è il mercato che detta le condizioni. E poi la Rai non gode solo del canone, ma incassa denaro dagli sponsor. Penso quindi che il canone, un furto nelle tasche degli italiani, vada abolito”.

Alessandra De Luca

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