FESTIVAL DI ROMA: VINCE “TRASH” DI STEPHEN DALDRY

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Il pubblico ha premiato come Miglior Film della sezione principale del Festival del Cinema di Roma la favola tra le favelas di Stephen Daldry, Trash. «E’ un film che vuole rendere omaggio alla meraviglia che è il Brasile », ha detto il regista sabato sera nel ricevere il premio dalla mani di una bellissima Maria Grazia Cucinotta. «Ringrazio Roma per aver cambiato la mia e la vita dei tre ragazzi protagonisti di Trash. Questo film è una celebrazione di tutti i bambini e le persone che abbiamo incontrato in Brasile ma, soprattutto, dei tre protagonisti ». Un film che racconta la favola del bene che sconfigge il male e che vuole contribuire a far sì che questo sogno diventi realtà, devolvendo il premio a un’associazione che si dedica alla tutela delle famiglie che vivono nella favelas. «A questo punto non possiamo fare altro che raddoppiare l’ammontare del premio », ha detto Luigi Abate di BNL.

Nella sezione Cinema d’Oggi ha vinto invece il cinese Xu Ang con il suo 12 Citizens. «La prima volta che sono venuto in Italia è stato nel 2008 per uno spettacolo teatrale in cui recitavo ed era proprio qui, all’Auditorium di Roma. Ringrazio il Festival che con questo premio mi dà il coraggio di andare avanti e di fare anche il secondo e il terzo film del cicio iniziato con 12 Citizens ». Anche il terzo riconoscimento assegnato dal pubblico guarda lontano: stavolta non è il Brasile né la Cina, ma un altro grande Paese: l’India. Haider, l’adattamento bollywoodiano della più famosa tragedia shakespeariana diretto da Vishal Bhardwaj vince il premio come Milgior Film di Mondo Genere: «Prima di tutto ringrazio William Shakespeare perché senza il suo Amleto il mio film non ci sarebbe. Haider è un inno all’India. Sono orgoglioso di essere cittadino di una democrazia che tiene sempre cara la libertà di espressione ». Il pubblico ha premiato come Miglior Film Italiano Fino a qui tutto bene di Roan Johnson, storia di un gruppo di studenti pisani animati dall’entusiasmo e dalla voglia di farcela, e come Miglior Documentario Italiano Looking for Kadija di Francesco G. Raganato, un piccolo, ma significativo squarcio del microcosmo eritreo «Il documentario ha questo di speciale rispetto ai lungometraggi di finzione: alla fine del film la storia che uno ha raccontato non finisce, ma continua », ha detto il regista visibilmente emozionato nel ricevere questo riconoscimento. Infine, i premi assegnati dalle uniche due giurie del Festival, la TaoDue e la DOC/IT. Come Miglior Opera prima i membri della TaoDue hanno premiato Escobar di Andrea di Stefano: «Sono felice che questo film sia stato presentato qui. Quando ho letto le critiche della stampa italiana ho visto che qualcuno scriveva, in senso elogiativo, che non il mio non sembra un film italiano », dice il regista che nel suo film d’esordio ha diretto un grandissimo Benicio del Toro e Josh Hutcherson. La giuria di DOC/IT ha premiato come miglior documentario Largo Baracche di Gaetano Di Vaio, il ritratto di tre ragazzi cresciuti nei Quartieri Spagnoli di Napoli.

A fine cerimonia Marco Müller, giunto alla fine del suo mandato triennale, ha salutato il Festival di Roma di cui, dalla prossima edizione, non sarà più direttore: «Sono stati tre anni molto istruttivi per me. Ho imparato a rispondere a sfide impegnative e sempre diverse e se ci sono riuscito è per merito del lavoro di squadra. Siamo partiti con un festival classico con giurie e soli film in anteprima mondiale, poi, abbiamo ammesso anche delle anteprime europee e nazionali per potere avere qui a Roma grandi nomi e grandi pellicole, infine, quest’anno c’è stata la virata definitiva verso la festa con il voto affidato esclusivamente al pubblico ». Il direttore saluta il Festival e la capitale rimanendo sempre nel segno del cinema: «Arrivederci Roma ».

Sabato mattina sono stati assegnati anche i premi della sezione autonoma Alice nella Città, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli: la Giuria composta da 21 ragazzi tra i 14 e i 18 anni ha consegnato il Premio come Miglior film del Concorso Young/Adult a The Road Within della regista e scrittrice americana Gren Wells, mentre il Premio Speciale della Giuria è andato sempre a Trash.

Flaminia Chizzola