GIUSEPPE TORNATORE: “LA CORRISPONDENZA È UN FILM SUL TEMA DEI TEMI, L’AMORE”

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Il regista siciliano ci racconta il suo ultimo lavoro con Jeremy Irons e Olga Kurylenko, in uscita giovedì 14 gennaio: una storia sulla forza secolare e moderna dell’amore

La cover di Ciak di gennaio con Giuseppe Tornatore e Jeremy Irons per "La corrispondenza"
La cover di Ciak di gennaio con Giuseppe Tornatore e Jeremy Irons per “La corrispondenza”

“Vent’anni fa La corrispondenza si sarebbe potuto considerare un film di fantascienza dove l’intreccio si basava su degli strumenti e degli oggetti al di fuori del mondo. Oggi, invece, è tutto assolutamente realistico. Si tratta comunque di una storia sul tema dei temi, l’amore, e sulla sua sua forza che non conosce ostacoli, ed è secolare”. Così Giuseppe Tornatore presenta il suo ultimo lavoro, che arriva nelle sale italiane tre anni dopo il successo de La migliore offerta, secondo buona parte della critica uno dei suoi migliori di sempre. “Le storie di questi due film sono completamente diverse, però ci sono dei fili rossi e invisibili che li legano: in entrambi, la componente di mistero è piuttosto forte, e in entrambi uno dei due protagonisti è poco visibile. Ne La migliore offerta la causa era la presunta agorafobia della ragazza, qui l’assenza invece è quella del personaggio maschile, e il motivo della sua distanza è nello stesso tempo più complesso e più elementare”.

Olga Kurylenko e Jeremy Irons sono il frutto di una lunga ricerca: “Ho fatto provini a molte attrici, a un certo punto mi sono reso conto che quella che stavo incontrando incarnava esattamente il personaggio che cercavo. Volevo proprio qualcuno come Olga: giovane, bella e soprattutto brava. Lei è stata decisiva per la realizzazione del film perché la storia è raccontata tutta dal suo punto di vista. Ha rivelato una forza e una tenacia davvero notevoli per quello che è un personaggio onestamente difficile. Jeremy, da parte sua, ha fatto nascere istanti di grande vibrazione durante il set: volevo una coppia che avesse un certo divario di età ma che potesse apparire con una chimica e una tensione erotica e sentimentale molto forte. La chimica e la formula hanno funzionato.”

Da parte di Tornatore non mancano ovviamente parole di riguardo per il maestro Ennio Morricone: “Io e Ennio siamo amici da più di venticinque anni, eppure l’affetto non si è mai confuso con una specie di scorciatoia verso la reciproca tolleranza. La mia stima professionale nei suoi confronti è anche per il suo rigore: se io gli chiedo una sciocchezza, lui la chiama sciocchezza, non addolcisce il termine per farmi un piacere. Allo stesso tempo, se lui mi propone qualcosa di sbagliato io glielo faccio notare. Non ci facciamo sconti tra l’uno e l’altro, malgrado la nostra profonda amicizia, e questa è la base della stabilità del nostro rapporto professionale.”

Un ultimo pensiero di Tornatore è dedicato al pubblico: “Quando realizzo un film non dimentico mai di essere uno spettatore prima di essere un regista. Non mi chiedo mai quali sono le aspettative delle persone, perché io per primo sono parte del pubblico nel momento in cui sto realizzando un progetto. Tutto quello che mi accade mentre lavoro a una storia è esattamente ciò che credo possa succedere al pubblico: non c’è un rapporto ma una vera e propria identificazione”.

Emiliano Dal Toso

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(foto di Francesco Rombaldi)