HOLLYWOOD E LA NUOVA ODISSEA NELLO SPAZIO

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GLI STUDIOS RISCOPRONO LA FANTASCIENZA: DOPO LE OTTO NOMINATION A ARRIVAL ECCO ALIEN 2BLADE RUNNER 2049, LIFE ANON

Adesso sembra quasi inevitabile che dopo la pioggia di Oscar su Gravity di qualche anno fa – sette statuette su dieci nomination, e anche allora partì tutto dalla Mostra di Venezia – ora ci sia quella di nomination – ben otto, però con l’assurda esclusione di Amy Adams – per il nuovo classico moderno Arrival di Denis Villeneuve, intanto già arrivato quasi a quota 200 milioni di dollari di incasso. Eppure, per chi ha la memoria corta, c’è stato un preciso momento storico non troppo lontano in cui a Hollywood era praticamente proibito di parlare di film di fantascienza e qualsiasi produttore si avvicinasse al genere rimaneva al verde. Ricordate il 2000 e l’entrata nel nuovo secolo? Fu l’anno di Battaglia per la terra con John Travolta, Pianeta Rosso con Val Kilmer e Mission to Mars di Brian De Palma, ovvero sulla carta tre possibili blockbuster in salsa sci-fi. La somma dei loro incassi però non arrivò nemmeno a 160 milioni di dollari, tre clamorosi flop. Insomma, sembrava quasi la fine definitiva di un genere, soprattutto da parte dei grandi Studios. Paradossalmente, toccò poi tredici anni dopo a un messicano, Alfonso Cuarón con  Gravity, rimettere le cose a posto con 720 milioni di dollari di incasso, il trionfo agli Oscar e il ritorno dell’epica sci-fi.

L’ANNO DEL CONTATTO Da quel momento sono ufficialmente ricominciati i viaggi dei grandi Studios nello spazio, nuovamente visto come terra di conquista e così il 2017 sarà l’anno dell’ulteriore consacrazione: se il sequel di Guardiani della Galassia ne rappresenterà il lato più pop, dopo Passengers (ora a 270 milioni di dollari di incasso, più una nomination agli Oscar) nei prossimi mesi vedremo molti titoli di fantascienza e non solo grandi sequel o eventi, come Alien: Covenant di Ridley Scott (2 agosto) e Blade Runner 2049 ancora di Villeneuve (5 ottobre), oppure esperimenti affascinanti come Mute di Duncan Jones, ma anche cose più classiche come Life – Non oltrepassare il limite dello svedese Daniel Espinosa (in uscita il 23 marzo) in cui Ryan Reynolds (nella foto), Jake Gyllenhaal e Rebecca Ferguson saranno tre astronauti in viaggio verso Marte. Ma non solo: The Space Between Us è un altro titolo piuttosto affascinante, con Asa Butterfield nei panni del primo umano nato e cresciuto su Marte e ora destinato alla Terra, prima volta di una missione al contrario.

L’ULTIMO JEDI    Finita qui? No, perché ci sono all’orizzonte anche il folle Luc Besson con il suo eccessivo blockbuster Valerian e la città dei mille pianeti e la (strana) coppia Dane DeHaan e Cara Delevingne, il cult Ghost in the Shell con Scarlett Johansson (30 marzo, attesa altissima) e la nuova scommessa di un autore come Andrew Niccol che, a vent’anni da Gattaca, questa volta con Anon spedisce nel futuro Clive Owen e Amanda Seyfried. E poi, impossibile da dimenticare: il 14 dicembre arriverà Star Wars: L’ultimo Jedi, mentre nel 2018 sarà la volta del neodivo Alden Ehrenreich trasformarsi nel giovane Han Solo nell’ulteriore prequel della saga di George Lucas. Insomma, la nuova odissea nello spazio è appena cominciata.

Andrea Morandi

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