IL BIF&ST 2016 RICORDA MARCELLO MASTROIANNI ED ETTORE SCOLA

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Il regista di  C’eravamo tanto amati ha seguito e dettagliatamente curato il programma del Bari International Film Festival. Tra gli ospiti della rassegna: Francesca Archibugi, Pif, Claudia Cardinale, Paolo Virzì e Toni Servillo

Ettore ScolaRaccontare la Settima arte. Scoprire nuovi talenti. Valorizzare l’opera di attori, attrice e cineasti. Sono questi gli obiettivi del Bif&st-Bari International Film Festival, giunto alla settima edizione, che si svolgerà fino al 9 aprile. La rassegna è ideata e diretta da Felice Laudadio, con il Comitato di direzione composto da Angelo Ceglie, Enrico Magrelli, Marco Spagnoli e la consulenza di Beatrice Kruger. Tra incontri, anteprime e retrospettive il Bif&st 2016 offre una ricca programmazione che è stata seguita e dettagliatamente curata da Ettore Scola fino a pochi giorni prima della sua scomparsa. Al grande regista verrà dedicato un ampio tributo con la pubblicazione di un libro ed una serie di incontri e dibattiti sul suo lavoro. Per onorare la sua memoria sarà anche istituito il Premio Ettore Scola per il miglior regista di opera prima o seconda. Inoltre grazie alla collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale la rassegna  commemorerà i 20 anni dalla scomparsa di Marcello Mastroianni dedicando una retrospettiva di circa 50 film integrata da una nutrita serie di materiali documentari provenienti dagli archivi di RAI Teche e dell’Istituto Luce.

Francesca ArchibugiL’evento dunque è una vera festa del cinema che vede la partecipazione di molti ospiti come: Claudia Cardinale, Paolo Virzì, Francesca Archibugi e Pif. Proprio la regista romana ha condiviso con il pubblico un singolare aneddoto riguardo alla lavorazione del suo film Verso sera: «Il mio produttore di allora, Leo Pescarolo, insisteva perché io prendessi in considerazione Marcello Mastroianni », ha raccontato la cineasta, «Io non ero d’accordo, a mio avviso lui non sarebbe stato credibile nel ruolo di un intellettuale, quantomeno del personaggio del Prof. Bruschi che tra l’altro era un violoncellista ed aveva dunque mani molto diverse da quelle da ‘ciociaro’ di Marcello. Poi lo incontrai, passammo mezza giornata chiusi in un ufficio e proseguimmo a parlare a cena. Otto grappe dopo mi aveva convinta che lui poteva interpretare il personaggio ». Anche Claudia Cardinale ha ricordato Mastroianni, con cui fu protagonista di Enrico IV: «Quando Bellocchio mi chiamò per interpretarlo, dissi subito di sì, avevo molto rispetto per lui e lavorarci insieme era un onore per me. E poi c’era la gioia di tornare a recitare con Marcello con il quale avevo fatto tantissimi film, fin dal mio esordio italiano con I soliti ignoti. ».

Paolo VirzìNel corso del Bif&st c’è stato spazio anche per un interessante dibattito sulla commedia all’italiana. Protagonista dell’evento è stato il regista Paolo Virzì che ha confessato: «Quando ero liceale, vedevo in televisione i classici della commedia all’italiana e da una parte ne ero attratto e dall’altra li respingevo, perché ci trovavo troppi personaggi e situazioni che conoscevo bene, mi sembrava di guardare in uno specchio, ero infastidito ». Ma lo stesso Virzì ha subito tranquillizzato gli spettatori, specificando di come abbia cambiato idea dopo l’incontro con Furio Scarpelli, che fu il suo insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografica e che, dopo il diploma, lo portò a lavorare con lui alla Mass Film, la società che aveva formato insieme ad Ruggero Maccari, Age ed Ettore Scola. Qui, tra sedute di sceneggiatura, il ticchettio incessante delle macchine da scrivere, liti accese e il fumo di sigarette (nonché le frequenti visite di Mastroianni, Gassman e di aspiranti registi come Marco Risi, Ricky Tognazzi e Francesca Archibugi), Virzì ebbe la possibilità di leggere le sceneggiature originali di quelli che erano diventati classici del cinema, scoprendovi «una potente passione civile, la volontà di fare cinema per il pubblico e nello stesso tempo raccontare le debolezze, le contraddizioni e i conflitti, era la letteratura alta che si incontrava con quella popolare ».

PifSul palco del Teatro Petruzzelli si è svolto anche un incontro con Pif che ha raccontato del suo rapporto con Ettore Scola, Presidente Onorario del Bif&st, e della sua partecipazione al documentario Ridendo e scherzando di Paola e Silvia Scola. «Perché mi piace Ettore Scola? Si può spiegare perché ci piace la pasta? È parte di noi e basta. », ha dichiarato il regista de La mafia uccide solo d’estate, «Per quanto riguarda il cinema, quello che mi ha sempre colpito di Scola era la sua capacità di raccontare cose tremende con il sorriso. Sul rapporto personale, invece, mi colpiva il fatto che, nonostante l’età avanzata, parlava sempre del presente, di cose attuali. E poi la sua voce meravigliosa e il suo impegno sociale, che era un tutt’uno con la sua vita artistica. Faceva parte di una generazione di artisti che hanno difeso noi italiani dal male, senza di lui oggi vivremmo peggio ». Parole di stima e affetto che ricordano uno dei grandi Maestri del cinema italiano, celebrato al Bari International Film Festival alla presenza di tanti artisti che potrete vedere nella nostra gallery.

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