IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO

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Id. Italia, 2014 Regia Aldo, Giovanni e Giacomo e Morgan Bertacca Interpreti Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Giuliana Lojodice, Francesca Neri, Sara D’Amario, Massimo Popolizio Sceneggiatura Aldo, Giovanni & Giacomo, Morgan Bertacca, Valerio Bariletti, Pasquale Plastino Produzione Medusa Film, Agidi Distribuzione Medusa Durata 1h e 42′

In sala dall’ 

11 dicembre

Aldo è un ambulante abusivo che si traveste da nero. Fuggendo dai vigili, va a sbattere contro la macchina in contromano del ricco e odioso broker Giacomo, guidata dal maggiordomo Giovanni. Pensa di aver svoltato perché lo spocchioso milionario gli promette mille euro per chiudere il tutto senza vertenze. In realtà siamo solo agli inizi: Giacomo ha investito tutte le sue finanze (compreso quanto deve a Giovanni) nelle azioni di uno staterello africano, all’improvviso travolto da un colpo di stato. Sul lastrico, senza più carte di credito, ville e averi – con moglie e figlio al lago dal suocero – padrone e servo (a sua volta abbandonato dalla promessa fidanzata segreta, la cameriera venezuelana Dolores) saranno costretti ad accamparsi nell’appartamentino di periferia in cui vivono Aldo e la di lui burbera madre (Giuliana Lojodice). Tutti e tre a meditare rivincite.

Da qualche stagione stavano inviando piccoli segnali di stanchezza creativa, i tre comici milanesi. Fortunatamente, a quattro anni da La banda dei Babbi Natale ultima loro opera pensata per il cinema, Il ricco, il povero e il maggiordomo è qui per smentire. Lo schema è quello della favola contemporanea (al solito), ma (a differenza) la storia scorre fluida in un unica direzione senza bisogno di siparietti, flashback (giusto uno), inserti e varietà. Qui si lavora di sceneggiatura, non la si piega alla gag e si usano con buon senso ottimi attori (la citata Lojodice, Massimo Popolizio, Francesca Neri) al servizio della trama e non della comparsata. Baglio, Storti e Poretti poi lavorano sempre benissimo quando si trovano a interagire e l’inno all’amicizia non è solo il messaggio ma anche la radice e il sale della loro invidiabile e dinamica sintonia. Che quando è servita da una ottima colonna sonora (come in questo caso che alterna musiche originali di Marco Sabiu, brani mariachi e deliziosi recuperi vintage come Se mi lasci non vale o una leggendaria – per i fan del cabaret meneghino – I vahha put hanga di Walter Valdi sia pure rivisitata) si muove quasi in una godibile coreografia di gag e tenerezza. Questa volta a firmare la co-regia c’è Morgan Bertacca, già con loro per Ammutta Muddica al cinema lo scorso anno. Ultima nota e non è solo una curiosità: Il ricco, il povero e il maggiordomo si pregia di essere “un film eco sostenibile con il riconoscimento della fascia A” , ovvero ha aderito al protocollo Edison Green Movie in ogni sua fase di realizzazione.

Massimo Lastrucci