INTERVISTA SOCIAL CON VALERIA BILELLO!

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Logo Ciak In MostraCIAK IN MOSTRA: VALERIA BILELLO HA RISPOSTO COSÌ ALLE VOSTRE DOMANDE SU TWITTER E FACEBOOK!

 

Valeria Bilello, alla Mostra del Cinema di Venezia per ritirare il Premio L’Oréal, ha esordito giovanissima come conduttrice di numerosi programmi targati MTV. Dalla televisione è passata al cinema prima con Il papà di Giovanna di Pupi Avati e nel 2010 come protagonista di Happy Family, diretta dal Premio Oscar Gabriele Salvatores. Presto in sala con Monitor e sul piccolo schermo con Il Sistema, l’attrice dalle mille passioni, che vanno dalla musica alla fotografia, è appena uscita da un anno no-stop di riprese.

Valeria è stata nella nostra redazione di Ciak in Mostra per rispondere alle vostre domande arrivate tramite Twitter e Facebook!

Valeria BilelloCome ci si sente a essere a Venezia? Hai visto qualche film?

L’emozione di essere a Venezia inizia da quando si esce dalla stazione e si sale sulla prima lancia, qualunque cosa si faccia qui è stupenda. Durante il Festival sembra di sbarcare su un altro pianeta. Ho visto Everest alla serata di apertura e mi è piaciuto, e poi ho un debole per Jake Gyllenhaal quindi aspetto di vedere anche Southpaw, so che è stato difficile per lui preparare il fisico per questo film.

Cosa si prova a vincere il Premio L’Oréal?

Mi sento onorata per questo premio. Se penso poi alle attrici che lo hanno vinto prima di me, da Vittoria Puccini a Carolina Crescentini, e al successo che hanno avuto dopo, mi appare come un portafortuna per il prossimo anno.

Come mai sei così poco presente sui social?

Perché a lungo ho pensato che non fosse una cosa adatta a me. Recentemente invece ho trovato il mio, Instagram, forse perché amo la fotografia. Twitter è linkato al mio Facebook ma non lo uso molto.

Qual è stata la tua esperienza cinematografica più importante?

Sicuramente Happy Family, il film di Gabriele Salvatores. È stata la prima volta da protagonista quindi è indimenticabile. E poi sono legata anche all’ultimo che ho girato, Monitor, di Alessio Lauria, un thriller che ricorda un po’ Paris, Texas. Alessio tra l’altro ha vinto il Premio Solinas Experimenta per la miglior sceneggiatura. Lui è un genietto, sta già pre-producendo e Monitor non è ancora in sala.

Com’è stato lavorare in One Chance accanto a James Corden?

James Corden dopo aver girato questo film è letteralmente esploso in America. One Chance mi ha portato molta fortuna; Anna Wintour è molto amica di James, ha visto in anteprima il film e si è appassionata tantissimo alla storia, e proprio grazie a questo sono finita Vogue America. Quindi thank you James!

Tra tv e cinema quale sceglieresti?

Entrambe, non so scegliere. Non mi interessa più fare la presentatrice, ma sicuramente mi piacerebbe fare qualche serie tv. La televisione è un mezzo di interesse collettivo, non conosco praticamente nessuno che non guardi i serial americani ormai.

Hai esordito come regista con il corto Attesa. Hai mai pensato di metterti dietro la macchina da presa per girare un lungometraggio?

Quel corto fu molto fortunato ed è stata una bella esperienza. Ho girato anche 2 documentari e vorrei tornare dietro la macchina da presa occupandomi solo di questo genere. Ho in mente diverse possibilità; il tema che vorrei esplorare è a carattere sociale, ma il pretesto deve essere qualcosa di più leggero, non per forza raccontato con approccio giornalistico.

Valeria BilelloCom’è lavorare con Fabio De Luigi, Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio?

Sono un trio strepitoso. Di Fabio ricordo i modi di fare che, suo malgrado, facevano ridere tutti, dentro e fuori dal set. Una volta fu addirittura maltrattato dalle comparse di Happy  Family. C’è una scena infatti in cui doveva portarmi un mazzo di rose fuori dal teatro facendosi largo la folla. Il problema è che pestava continuamente i piedi ai figuranti che, arrabbiati, gli hanno inveito contro.

 

Ci puoi raccontare l’esperienza sul set di Io, Arlecchino? 

È un film che porto nel cuore per diversi motivi. Lavorare con Roberto Herlitzka è stato un grandissimo onore. Facevamo spesso lunghe passeggiate insieme in mezzo alle campagne bergamasche. Giorgio Pasotti è un regista bravissimo, nervi saldi e gran concentrazione.

Cosa ricordi degli anni passati a MTV? Sei rimasta in contatto con qualcuno?

Sono rimasta in contatto con Francesco Mandelli, con cui ho girato anche I soliti idioti. Io e lui siamo legati da una grande amicizia. Di quel periodo ricordo i brividi prima di salire sul palco, c’era una sorta di incoscienza e inconsapevolezza in quello che andavamo a fare, però sono stati anche gli anni più belli, poi si è perso qualcosa. MTV Italia dal 1999 al 2004 era diversa rispetto ad ora.

Quanto è difficile fare l’attrice in Italia?

Ci sono diversi tipi di difficoltà. È un momento molto particolare per fare questo lavoro, ho molti amici e colleghi di talento che vivono nell’incertezza. Non è mai stato un mestiere sicuro, ora ancor meno. Dipende da quanto una persona è disposta a sacrificare delle proprie certezze. Dal punto di vista professionale l’ultimo anno è stato il più bello in assoluto, non mi sono mai fermata. A volte credo dipenda da come si allineano le stelle.

Valeria BilelloCome ti prepari per i ruoli che interpreti? Hai un metodo?

Io inizio a prepararmi dalle apparenze, perché credo aiuti molto a immedesimarsi. Anche dove c’è una descrizione del personaggio meno dettagliata o che non prevede di stravolgere il mio aspetto, cerco comunque di cambiare. Per alcuni ruoli arrivo addirittura a chiedermi «che biscotti mangia? » oppure «che profumo usa? », che sembrano cavolate ma in realtà sono molto utili per entrare nella parte. Altre volte il cambiamento più che fisico è mentale.

Segui le serie straniere?

Oltre ad essere stata una fan accanita della prima serie di True Detective ora sto seguendo con attenzione anche la seconda. Rachel McAdams fa una prova pazzesca e mi ha ricordato un personaggio che ho interpretato. La sto studiando perché ho avuto a che fare con i polizieschi, in Squadra mobile avevamo anche lo stesso taglio di capelli.

Progetti futuri? 

Oltre a Monitor, a ottobre/novembre sarò in tv con  Il Sistema accanto a Claudio Gioè. Esco ora da un anno e mezzo di riprese no-stop, per cui almeno fino a ottobre la mia intenzione è quella di stare tranquilla, anche se ho alcuni progetti in programma.

Con che registi vorresti collaborare?

Sparando alto dire Jacques Audiard (ride ndr), poi Emanuele Crialese, Cristina Comencini, Spike Lee e Joe Wright.

Quali sono le tue passioni?

Cinema, musica e fotografia. Ultimamente ascolto molto Bob Moses e i Thegiornalisti.

Fotografi preferiti quindi?
Ryan McGinley, Francesca Woodman e Henri Cartier-Bresson.

Attrice preferita?

Mélanie Laurent del presente e Gena Rowlands del passato.

Quali sono i tuoi “film della vita”?

Ce ne sono tanti; Me and You and Everyone We Know di Miranda July, Kids di Larry Clark, L’avventura e Blow-Up, entrambi di Antonioni, e poi amo Dirty Dancing.

Rudy Ciligot

Ph. di Sergio Lorizio