I personaggi più quotati, il nuovo cibo trendy delle star, i preparativi nel quartier generale dei Golden Globes: il direttore di Ciak ci racconta cosa succede in questi giorni nel cuore del cinema a Los Angeles, la”LA LA Land” che dà il titolo anche al nuovo film di Damien Chazelle con Emma Stone e Ryan Gosling
DI PIERA DETASSIS
Mentre Hollywood si prepara, nell’ordine, a 1) ” The Most Sensational Celebrity Trial of the Twitter age”, cioè il processo a Bill Cosby accusato di aver drogato e violentato decine di donne,  2) l’elogio del mercato cinese che ormai garantisce il suo futuro e 3) il ritorno (temuto) di Ricky Gervais (‘He is Back’ strillano ovunque i cartelloni) alla conduzione dei Golden Globes il 10 gennaio, noi vi raccontiamo in spigolature di cosa si parla in questi giorni a La La Land, affettuoso nickname di Los Angeles, ma anche titolo di un film attesissimo, firmato da Damien Chazelle, autore dell’acclamato Whiplash. Sui tramonti losangelini stavolta balleranno, come Fred Astaire e Ginger Rogers, il musicista Ryan Gosling e l’aspirante attrice Emma Stone, “e pur sempre di sogni si tratta, ma con molto meno dolore” spiega il regista.
@ La ragazza più discussa in città, specialmente da signore e ragazzine, è la Jedi Rey/Daisy Ridley del nuovo Star Wars: il suo look corsaro e agender, fa gridare al miracolo le mamme femministe che trascinano al cinema le figlie adolescenti perchè imparino come si comanda.
@ Ai maturi nostalgici, nella morìa di videoteche dell’ultimo decennio, non resta che buttarsi sull’eccentrica Vidiots, a Santa Monica, a Pico Boulevard, tra la terza e la quarta strada, santuario di classici, stracult e rarità, abitata da spiritati nerd alla ricerca dell’ultimo splatter e salvata dalla milionaria donazione dell’illuminata produttrice Megan Ellison (American Hustle,  The Master, Zero Dark Thirty, Joy). Oggi ospita lo scaffale weirdo di Elijah Wood e i libri di cinema usati di David O’Russell messi in  vendita. La più estesa videoteca Amoeba sul Sunset, ha ritrovato fiato grazie al ricercatissimo vinile, ispirando la prossima serie di  Martin Scorsese, prodotta con Mike Jagger, Vinyl.
@ Un solo nome risuona intanto in città: Leonardo DiCaprio. Nessuno ha dubbi  che questo sia il suo anno, Golden Globes e Oscar non possono sfuggirgli dopo la prova di The Revenant. Si dice sia tempo di premi anche per Morricone. E chissà, magari, anche Jane Fonda non protagonista per Youth di Sorrentino. E molto molto molto si parla di Stallone in Apollo Creed. Si dice, si dice. Senza calcolare la Disney che dispiega tutto il suo potere per candidare Star Wars come miglior film. Staremo a vedere.
@ A proposito, una vera sorpresa è scoprire dove nascono i Golden Globes. In una piccola, ma eccentrica, palazzina stile tirolese al 646 N. di Robertson Blvd., quattro inflessibili signore maneggiano gli inviti più desiderati in città prima dell’Oscar. Poco meno di 90 membri dell’Hollywood Foreign Press decidono di vinti e vincitori e, per nostro orgoglio, il presidente è un italiano, il giornalista Lorenzo Soria.
@ Star Food. Per il momento si registra un piccolo cedimento di Ivy, il ristorante di legno bianco amatissimo dalle star, a favore di locali come  Kreation a Venice,  finto prato e tronchi per sedersi, dove dominano green e organic  e  il talismano assoluto, il kale, per noi semplicemente ‘cavolo’, riccio o liscio, bevuto, stufato, spremuto e piluccato perfino in snack, il Nacho Kale Chili. Verdura povera eletta a celebrity proprio dalle star, perchè pare che tolga tutto, dagli anni al peso.
@ Tra un kale e l’altro, chiacchieratissimi per awards d’ogni sorta risultano Bryan Cranston in Trumbo e Brie Larson in Room. A ragione: entrambi sono superlativi in due film che, per  ragioni diverse, val la pena di non perdere. Vera sleeper Saoirse Ronan, eccezionale nel sopravvalutato Brooklyn.
@ Lato Tv, partita l’ultima stagione di Dowton Abbey, gli occhi sono tutti puntati sulle potentissime quarantenni latine: un trionfo di articoli e cover sia per Jennifer Lopez in Shades of Blue (Nbc) dov’è una temibile poliziotta, che per l’attrice e produttrice Eva Longoria star fiammeggiante di Telenovela (Nbc), ironica soap opera in spanglish da lei prodotta specialmente per il pubblico ispanico. Cioè per la maggioranza.
@ Fa poi molto chic, nei giorni di festa, correre a vedere The Hateful Eight di Tarantino nel cinemino di Tarantino stesso, il New Beverly al 7165 di Beverly Blvd. Proiezione in loop in 35mm (il 70 non c’è, quindi si consiglia prima un passaggio all’IMAX) con rassegna omaggio, voluta dal regista, a Kurt Russell periodo Disney. Jena Plissken versione kids.
@ Per completare il giro cinefilo, i più raffinati fanno la fila alle proiezioni di Anomalisa, l’agrodolce divertissement in stop motion di Charlie Kaufman, presentato a Venezia senza troppi stupori. In realtà li muove la passione ritrovata per l’attrice Jennifer Jason Leigh che dà voce all’anomala pupazza Lisa di cui s’ innamora, in un universo di replicanti monocordi, il depresso protagonista. Una performance  da Oscar quanto quella, violentemente sublime, in The Hateful Eight.
Perchè il bello di La La Land è che può essere insieme molto meanstream e del tutto anomala.