LE PAROLE DI NEIL LABUTE

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Teatro e cinema, una lunga storia d’amore (poco, molto poco) e diffidenza (tanta, anche troppa), ma anche una vicenda fatta di scambi e passaggi continui. Mentre in sala arrivano drammaturgi eccellenti nati a teatro, per esempio Aaron Sorkin – che a Hollywood continua comunque a preferire la sua Broadway – andrebbe riscoperta un’altra grande firma del teatro prestata al cinema spesso e (mal)volentieri negli ultimi anni: Neil LaBute. Prima di diventare uno dei più grandi drammaturghi contemporanei, LaBute era solo un ragazzone di Detroit cresciuto sui banchi della Brigham Young University. Nel 1993, a trent’anni compiuti, divenne il nuovo fenomeno teatrale grazie alla sua pièce Nella società degli uomini che, poco meno di quattro anni dopo, sarebbe divenuta un film, diretto dallo stesso LaBute.

Da allora, l’autore americano si divide tra cinema e teatro, sempre facendo scelte spiazzanti e, a volte, anche incomprensibili. Oltre infatti a titoli diretti, ma non scritti, da lui – come Il prescelto, remake sbilenco di The Wicker Man, e soprattutto il disturbante e attualissimo La terrazza sul lago con Samuel L. Jackson – ci sono anche titoli, meno conosciuti e per questo meritevoli di riscoperta: il primo è Amici & vicini, scritto e diretto dallo stesso LaBute nel 1998, un anno dopo il successo di Nella società degli uomini. L’impianto è – nemmeno a dirlo – teatrale con le vite di sei newyorchesi tra i trenta e i quarant’anni alle prese con matrimoni e fallimenti. Nel cast, oltre all’amico e socio di LaBute, Aaron Eckhart, stupiscono le prove di un inedito e nervoso Ben Stiller e di Nastassja Kinski.

L’altro film da non perdere si chiama invece The Shape of Things, altro inedito del 2003, pièce portata in giro nei teatri di mezzo mondo: questa volta abbiamo Paul Rudd, timido ragazzo del college, che si imbatte nell’eccentrica artista Rachel Weisz, ancora non troppo famosa. Pare che i due non abbiano nulla in comune, ma non sarà così. Altro titolo assolutamente da cercare è invece la serie televisiva Billy & Billie, creata e scritta da LaBute, con Adam Brody e Lisa Joyce, fratellastri innamorati. Per capire di cosa stiamo parlando, ogni puntata della prima stagione della serie ha per titolo una canzone dei Nirvana, da In Bloom a Incesticide. Se amate il cinema scritto, dove la parola è l’unico vero grande effetto speciale, allora LaBute è l’uomo che fa per voi.