ONDA SU ONDA

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Italia, 2016 Regia Rocco Papaleo Interpreti Rocco Papaleo, Alessandro Gassmann, Massimiliano Gallo, Luz Cipriota, Calogero Accardo Sceneggiatura Rocco Papaleo, Valter Lupo, Federica Pontremoli Produzione Indiana Production, Less Is More Produzioni, Warner Bros. Entertainment Italia Distribuzione Warner Bros. Pictures Durata 1h e 42′

In sala dal 

18 febbraio

Gegè Cristofori è un attempato cantante da tempo senza lavoro. Dall’Uruguay gli arriva una offerta strabiliante per un concerto strapagato da tenersi a Montevideo. Malmostoso, polemico, sfatto, il nostro che si è comprato il passaggio su una grossa nave cargo, fa inimicizia con il colto, sarcastico e misterioso cuoco Ruggero Chiaromonte. Eppure sarà proprio quest’ultimo a dare una mano fondamentale al musicista, colpito da improvviso e ferale calo di voce, in quello che si rivelerà un affare poco limpido, anzi gravido di intenzioni segrete con al centro l’entusiasta organizzatrice Gilda Mandarino.

Di base, sarebbe stata una storia drammatica sino al mèlo, potenzialmente amara e cattiva. Regista, sceneggiatore, musicista e protagonista, Rocco Papaleo l’ha viceversa obbligata alla commedia, ora comica ora sentimentale, compreso sermoncino educativo terminale. Una forzatura che risulta piuttosto evidente nelle tipizzazioni caricaturali fuorigiri di tanti personaggi di contorno, a partire dal comandante della nave (Massimiliano Gallo) che ha l’ansia del naufragio e canta in falsetto. Così, l’interessante scelta dell’ambientazione poco usuale – uno stato sudamericano poco alla moda, che Papaleo felicemente descrive come “sobrio e orgoglioso, nostalgico e progressista” -, la riconosciuta gentilezza di tocco dell’autore (tanto apprezzata in Basilicata coast to coast e Una piccola impresa meridionale), l’indubbia simpatia quasi fisica che suscita sempre Alessandro Gassmann (fascinoso rubacuori che riesce sempre a mostrarsi tranquillo, “normale”, antidivo) non bastano a dare il colpo di reni alla commedia, inevitabilmente destinata (salvo augurabili smentite) a rimanere nel ripostiglio delle prove controverse e dei tentativi. Poco male, anzi sarà un’esperienza che potrà dare frutti in futuro, lavorando sulla qualità narrativa (che c’è) ed eliminando insicurezze e trucchi di mestiere.

Massimo Lastrucci

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