OSCAR 2016: QUENTIN TARANTINO, IL GRANDE ESCLUSO

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Quentin Tarantino

The Hateful Eight non è in corsa nelle categorie più importanti ma c’è un’altra nomination mancata che brucia al regista di Pulp Fiction: i costumi

The-Hateful-EightSembrava quasi scontata la presenza di Quentin Tarantino nelle maggiori categorie dei premi Oscar di quest’anno. A sorpresa, invece, il western del geniale regista di Pulp Fiction è uno dei grandi esclusi della kermesse. The Hateful Eight infatti ha ottenuto solo tre candidature: miglior attrice non protagonista (Jennifer Jason Leigh), migliore fotografia (Robert Richardson) e migliori musiche originali (Ennio Morricone). Notizia che aveva fatto storcere non poco il naso dei fan del regista americano. Ma forse non sapete che c’è un’altra nomination mancata a cui Tarantino teneva molto: i costumi.
Dalla Sposa di Kill Bill a Django Unchained, i suoi personaggi hanno sempre un look unico, curato nei minimi dettagli.

Le IeneA rivelarlo è lo stesso Tarantino durante i Costume Designer Guild Awards: «Nessuno dei miei costumisti è mai stato nominato agli Oscar, perché io non faccio film d’epoca con delle scene di ballo e centinaia di comparse ». Il regista ci tiene a ribadire di aver sempre preso i costumi molto seriamente, prendendo ad esempio la sua prima opera, Le iene: «Ho scelto di far vestire i personaggi del film con questi abiti scuri proprio perché sono molto attento al loro look. Pensavo che sarebbe stato interessante vederli sempre eleganti. Da quel momento per tutti gli anni Novanta, se indossavi un abito scuro, sembravi un gangster ».

The Hateful Eight - Samuel L.JacksonI costumi di Tarantino sono divenuti iconici, proprio come la tua rossa dei Tenenbaum o la divisa dei Ghostbusters e sicuramente rivestono una parte fondamentale per la buona riuscita delle sue opere. Spesso si danno per scontati, non riflettendo su quanto alcuni dettagli degli abiti rispecchino poi i caratteri peculiari dei protagonisti o siano determinanti per il contesto. Basti pensare in The Hateful Eight all’outfit di Samuel L. Jackson, elegante e sobrio, con un tocco di  giallo nel capotto e uno di rosso nella cravatta che conferiscono personalità al Maggiore Marquis Warren, oppure a quello di Tim Roth nei panni di Oswaldo, in un abito a tre pezzi grigio che lo fa apparire come un damerino inglese. Un giorno forse l’Academy riconoscerà l’importanza degli abiti nei film di Tarantino, per ora però dobbiamo accontentarci di un altro riconoscimento: «Noi abbiamo qualcos’altro.. abbiamo le feste di Halloween. Negli ultimi vent’anni, vado alle feste di Halloween e vedo un tizio bianco e un tizio nero vestiti da Jules e Vincent (da Pulp Fiction), vedo una ragazza bionda con una tuta gialla con strisce nere.. a dirvi la verità, ho sempre pensato che quello fosse il premio più importante », parola di Tarantno.

Rudy Ciligot