CIAK IN MOSTRA: 
ORSON WELLES E IL SUO OTELLO SENZ’HÂ
Esattamente 64 anni fa la Mostra del cinema di Venezia perdeva un’autentica perla cinematografica. La prima proiezione mondiale di Otello di Orson Welles, in italiano e con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano, doveva avvenire proprio al Lido nel 1951. Welles, reduce dal ritiro tre anni prima di Macbeth, all’ultimo convocò una conferenza stampa e, con aria mesta, annunciò che la copia non era pronta. Uno dei titoli più attesi della 12 edizione del Festival è stato quindi ritirato dal concorso. Otello, girato tra Venezia, Marocco e la Tuscia, tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare, non è certo uno dei più famosi film di Welles ma è sicuramente uno dei più evocativi. Oggi quella rarissima versione italiana dell’opera finalmente torna nel luogo dove sarebbe essere proiettata per la prima volta, restaurata dal CSC – Cineteca Nazionale, per la pre-apertura della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Potremo quindi ammirare questa sera passioni, gelosie, tradimenti e machiavelliche macchinazioni di personaggi come Otello, Desdemona, Iago, Cassio, nati dalla penna si Shakespeare e portati sul grande schermo da Welles.
A cent’anni dalla sua nascita la Mostra ha voluto omaggiare un regista dalla forza espressiva prorompente, mai passato di moda. Dal panfocus (attraverso cui è possibile mantenere a fuoco tutte le parti di un’inquadratura), al piano sequenza sino all’uso delle luci, Welles è stato un pioniere nell’universo cinema. In occasione del centenario, il CSC – Cineteca Nazionale ha pubblicato anche il volume L’Otello senz’acca. Orson Welles nel fondo Oberdan Troiani di Alberto Anile, che racconta le vicende della versione italiana dell’Otello e le vicissitudini di uno dei set più avventurosi della storia del cinema. Come diceva Wells «Il cinema è un mestiereâ¦Nulla può essere paragonato al cinema. Il cinema appartiene al nostro tempo. È la cosa da fare ».
