Pierce Brosnan ambientalista con la moglie al Biografilm Festival di Bologna: ecco i suoi prossimi 8 film

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Quando sei James Bond una volta, lo sei per tutta la vita. E Pierce Brosnan ha vestito i panni dell’agente 007 per ben dieci anni prima di infilarsi in una tutina di pandex e cantare al fianco di Meryl Streep in Mamma mia!, un film che ha aperto una nuova fase della sua carriera. Ma proprio grazie a Bond, James Bond, Pierce Brosnan può dedicarsi alla produzione di film e documentari educativi con la sua Irish Dream Time, abbracciando cause che ruotano intorno alla difesa dell’ambiente. Una passione che condivide con la moglie Keely Shaye, giornalista e filmmaker, autrice del documentario Poisoning Paradise che abbiamo visto alla tredicesima edizione del Biografilm Festival di Bologna, diretto da Andrea Romeo.

Il film, di cui Brosnan è il produttore esecutivo, denuncia l’uso nelle isole Haway, terra natia della regista, di pesticidi banditi in Europa (compresa la Svizzera, che però li produce e li esporta) estremamente nocivi per l’ambiente e per la salute della popolazione, utilizzati grazie all’approvazione di leggi criminali. «Sono molto fiero di questo film», dice Brosnan alla Cineteca di Bologna. «Keely ed io viviamo da quindici anni alla Hawaii, dove abbiamo cresciuto i nostri figli. Poisoning Paradise, realizzato con la collaborazione di molti illustri scienziati, è il primo frammento dell’arazzo che vogliamo tessere con progetti rivolti soprattutto alle nuove generazioni. Ho 64 anni e il mestiere di attore mi ha regalato una vita molto fortunata, ed è quindi arrivato il momento di restituire quello che ho ricevuto. Negli ultimi 23 anni ho condiviso la passione di Keely per il nostro pianeta, che abbiamo il dovere di proteggere. È necessario dunque fare sentire la nostra voce per riaprire il dibattito su temi così cruciali». «La salute del nostro corpo – aggiunge la regista – è indissolubilmente legata a quella dell’ambiente che ci circonda. Quando ho scoperto cosa accadeva alle Hawaii ho cominciato un lavoro di ricerca durato due anni, con la voglia di essere di esempio per i nostri figli».

Gli impegni di produttore non allontaneranno Brosnan dallo schermo. «Continuo a fare l’attore con la stessa passione dell’inizio. Mi sono innamorato del cinema ammirando Sean Connery proprio nei film di Bond in technicolor, lui resta il migliore 007, ma ho molto amato anche Roger Moore. Daniel Craig poi ha fatto un ottimo lavoro su un personaggio influenzato dall’arrivo dell’agente Jason Bourne». Lo vedremo in The King’s Daughter di Sean McNamara, in The Medusa di Peter Webber, The Only Living Boy in New York di Marc Webb, H-Block di Jim Sheridan, con Jackie Chan in The Foreigner di Martin Campbell, in Spinning Man di Simon Kaijser e nella serie tv The Son, ma soprattutto nel sequel di Mamma mia!, ancora una volta al fianco di Meryl Streep. «Realizzare il primo film è stato un divertimento quasi criminale, una gioia assoluta, uno dei momenti più intensi della mia carriera. Ora ci risiamo e non vedo l’ora di rinfilarmi nello spandex, anche se me ne pentirò. E che vi piaccia o no, mi sentirete di nuovo cantare».

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