“PIXELS”: DIVI DA SALA GIOCHI

0

Oggi siamo abituati a passare le nostre ore di svago con videogiochi iperrealistici e ad altissima definizione, ma c’è stato un tempo in cui erano i mitici videogiochi arcade a dominare la scena con la loro grafica approssimativa a 8 bit e i livelli di gioco tanto semplici quanto divertenti. In Pixels li rivediamo tutti insieme pronti ad attaccare la Terra. Eccoli nella nostra gallery:

Donkey KongDonkey Kong (Nintendo 1981)
Era il 1981 e la Nintendo, ispirandosi alla storia di King Kong, lanciò il celebre videogioco arcade a piattaforme con protagonisti il “cattivo” Donkey Kong e Jumpman (che di lì a poco sarebbe diventato il famosissimo Super Mario).

Asteroids (Atari 1979)
Ideato da Lyle Rains e Ed Logg, Asteroids è il più venduto tra i videogiochi della Atari e i suoi cabinet hanno spopolato in tutto il mondo.

Centipede (Atari 1980)
Ideato da una donna, Dona Bailey, lo sparatutto Centipede, dal 1980 ad oggi, è stato riproposto per decine di piattaforme. Per i ragazzini degli anni ’80 era impossibile entrare in una sala giochi e non giocarci.

Pac ManPac-Man (Namco 1980)
Una cena tra amici, tre quarti di pizza sul tavolo e al giapponese Tohru Iwatani si accese la lampadina. La piccola creaturina gialla nota con il nome di Pac-Man divenne in brevissimo tempo un’icona dei videogiochi arcade.

Galaga (Namco 1981)
Il classico della Namco, oltre al successo in sala giochi, vanta anche diverse presenze al cinema (il cabinet di Galaga è apparso in Wargames, Karate Kid e viene omaggiato anche in Avengers).

Space InvadersSpace Invaders (Taito 1978)
Con Space Invaders ha inizio la lotta (virtuale) agli alieni. Precursore dei moderni videogames con ambientazione “spaziale”, il videogioco ideato da Toshihiro Nishikado, con un fatturato che supera i 500 milioni di $, è tra i più remunerativi di sempre.

Breakout (Atari 1976)
Alla realizzazione di Breakout hanno dato il loro contributo anche Steve Jobs e Steve Wozniak. La semplicità, lo scopo del gioco era abbattere un muro di mattoni con una palla, è stato il punto di forza di un videogioco che è stato clonato in tutti i modi possibili e immaginabili.

Dig DugDig Dug (Namco 1982)
Milioni di ragazzini si sono fatti venire i calli alle mani giocando a Dig Dug. L’eroe del gioco è Taizo Hori, l’omino dei tunnel in perenne lotta con le creature sotterranee Pooka e Fygar.

Frogger (Konami 1981)
Tra la ranocchia e la sua tana c’è di mezzo un’autostrada, un fiume e mille altre insidie. Originalissimo gioco della Konami che è divenuto fonte d’ispirazione per molti altri videogiochi sullo stesso tema. Frogger è citato pure in un brano del cantante Caparezza.

Defender (Williams Electronic 1980)
Primo videogioco ad aver introdotto lo scrolling orizzontale. Il gioco, ideato da Eugene Jarvis, è finito pure su un francobollo americano.

JoustJoust (Williams Electronic 1982)
Uno dei primi fantasy-game della storia dei videogiochi e certamente il primo ad introdurre la possibilità di colpire gli avversari con il proprio personaggio. Il protagonista è un cavaliere medievale che, in sella ad un magico struzzo volante, deve affrontare orde di cavalieri malvagi.

Missile Command (Atari 1980)
Il primo videogioco con messaggio socio-politico incorporato è della Atari (erano gli anni delle tensioni tra Usa e URSS e l’incubo atomico era proprio dietro l’angolo). Il videogiocatore deve difendere sei città da attacchi missilistici.

Q*bert Q*bert (Gottlieb 1982)
Il grande classico Q*bert, dopo aver dominato le scene negli anni ’80, è ora tornato alla riscossa anche sulle consolle di nuova generazione. E la bizzarra palla di pelo arancione riscuote ancora grande successo.

Robotron:2084 (Williams Electronic 1982)
Davanti al cabinet di Robotron le ore passavano veloci e durante una maratona di videogame Brian King ha raggiunto il punteggio-record di 348.691.680 punti.

Wizard of Wor (Midway Games 1980)
Oggi abbiamo gli eroi di Call of Duty, ma ieri impazzivamo per il soldatino armato di raggio disintegratore in lotta contro famelici mostri.

Daniele Pugliese