ROMAFICTIONFEST: “JEKYLL & HYDE”, LUCE E BUIO

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Period drama dalle sfumature dark, Jekyll & Hyde, presentato Fuori Concorso al RomaFictionFest delude le aspettative a causa di uno stile troppo poco audace, personaggi solo tratteggiati o caricaturali

 Jekyll & HydeSe è vero che non tutte le ciambelle riescono col buco è anche vero che non tutte le serie sono all’altezza delle aspettative. Jekyll & Hyde, ideata dall’autore inglese Charlie Higson, sulla carta sembrava avere tutti gli ingredienti per risultare un’avvincente period drama ispirato alle vicende raccontate in uno dei libri di fantascienza simbolo della letteratura gotica: Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Loius Stevenson. Un genere letteralmente saccheggiato da cinema e piccolo schermo e che recentemente è tornato a vivere un periodo d’oro grazie al grande successo di Penny Dreadful, serie britannica di stampo horror che proprio nei personaggi dell’immaginario letterario scaturito dalla penna di Mary Shelley e Oscar Wilde, da Frankenstein a Dorian Gray, ha trovato la chiave di lettura originale per sviluppare la sceneggiatura e che nella prossima stagione vedrà l’ingresso nel cast di Shazad Latif proprio nel ruolo del dottor Jekyll.

 Jekyll & HydeNella serie di Higson, invece, si avverte una mancanza di audacia sia sul piano registico, affidato a Stewart Svaasand e Colin Teague, sia su quello narrativo, con una sceneggiatura fin troppo leggera senza volerlo però essere apertamente nelle sue intenzioni. La storia si apre sulla Londra del 1885 per mostrarci un Mr. Hyde di fine secolo, violento e mostruoso, per poi cambiare rapidamente location e anno – siamo nella Ceylon degli anni Trenta, dove entriamo in contatto con il protagonista della serie: il giovane medico Robert Jekyll (Tom Bateman) che dal nonno Henry ha ereditato l’inconveniente mutamento di personalità che lo porta a trasformarsi in una creatura rabbiosa e feroce con la quale combatte interiormente. Jekyll & Hyde, però, non ha quella forza ed originalità della recente miniserie Jekyll, trasmessa dalla BBC, o la raffinatezza psicologica di Mary Reilly di Stephen Frears. Piuttosto qui manca una vera identità, la capacità di creare un proprio stile e dei personaggi autonomi, nonostante il forte riferimento letterario.

Manuela Santacatterina