Un weekend di festa e due diversi bisogni di evadere nel dramma firmato da Jason Reitman, recentemente visto al RomaFictionFest con Casual, sua prima produzione per il piccolo schermo
New England, 1987. Henry (Gattlin Griffith) ha 13 anni. Vive da solo con sua madre Adele (Kate Winslet), una donna fragile e depressa, dopo il divorzio dei genitori. In una delle rare trasferte cittadine i due s’imbattono in un uomo ferito, Frank (Josh Brolin), che chiede loro ospitalità senza lasciargli troppe alternative. L’uomo, infatti, è ricercato dalla polizia per essere evaso di galera. Quella che doveva essere una temporanea convivenza forzata nel giro di poche ore si tramuta in una tacita complicità che ben presto lascia spazio all’amore, liberando Adele dal suo torpore emotivo e facendo riemergere Frank dall’abisso della detenzione.
Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2013, Un giorno come tanti (Labor Day nel titolo originale) è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dei Joyce Maynard. Giunto da noi direttamente in Home video dopo qualche fallimentare tentativo di distribuzione in sala, il film, diretto dall’acclamato regista di Juno, Jason Reitman, è il ricordo del protagonista da adulto – interpretato da Tobey Maguire – che, come in un lungo flashback, ripercorre quei cinque giorni di fine estate dai quali non si era mai separato. Alla sua prima regia drammatica, Reitman, costruisce un’universo filmico fatto di dettagli disseminati per mostrare la nascita del sentimento tra Frank e Adele visto con gli occhi di Henry, sfruttando la fotografia calda e brillante di Eric Steelberg, la colonna sonora composta da Rolfe Kent che sembra suggerirci l’epilogo nelle sue note tra l’incerto ed il nostalgico e il montaggio frammentato di Dan E. Glauberman.
PERCHÃ VEDERLO:
Per l’indiscussa capacità di Jason Reitman di lavorare sui dettagli, per la complicità della coppia Winslet/Brolin e perchè l’amore può anche assumere la forma di una crostata di pesche.