SERIE TV: “DOMINION”

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su Rai4 dal 10 giugno

Se HBO tende alla raffinatezza e al prodotto d’autore, nell’universo seriale Syfy persegue un intento apparentemente meno nobile, ma ugualmente prezioso: tenere in vita il classico b-movie, che ormai il cinema utilizza saltuariamente solo con civettuola cinofilia di stampo tarantiniano. Nei serial di Syfy non si trovano grandi registi o star convertiti alla televisione, il genere è in prevalenza fantascientifico con virate horror, l’impegno produttivo è low budget, la forma narrativa basica e impetuosa, ma spesso divertita e divertente.

dominion1Questo Dominion, scritto e prodotto da Vaun Wilmott (ex-attore, ha scritto un paio di episodi di Sons of Anarchy), che Rai4 propone dal 10 giugno alle 21.10 (con scene aggiunte rispetto alla messa in onda americana, tanto nel doppio pilot che nei due episodi finali), deriva direttamente da un film del 2010, Legion. Notizia non particolarmente entusiasmante, in quanto all’epoca cinematografica questo fantascientifico-apocalittico con Paul Bettany e Dennis Quaid, fu considerato fra i peggiori della stagione. Wilhott sposta l’azione 25 anni dopo e riassume nei titoli di testa tutto quello che è successo: Dio si è stancato di essere Dio ed è latitante, gli angeli hanno ritrovato la loro antica rissosità e si sono divisi in due schiere, una capitanata dal perfido Gabriele deciso a sterminare l’odiata umanità, l’altra con a capo Michele, che lotta insieme agli uomini e ha nascosto agli angeli cattivi il nuovo salvatore destinato a vincere la guerra.

dominion3Di suoi Wilmott aggiunge personaggi e sottotrame non propriamente all’insegna dell’originalità: la città-stato fortificata degli umani è retta da una dittatura orwelliana con le persone divise in rigide caste (contrassegnate, tanto per non lasciare dubbi, da lettere e numeri: quella dei paria è A1); il salvatore Alex, che nel film era bambino e ora è un giovane soldato (Christopher Egan) è naturalmente innamorato di Claire, figlia altolocata di un generale, in classico modello Romeo e Giulietta; il gran capo politico è un dittatore puro e il suo figliolo è naturalmente innamorato (non corrisposto) della bella; a un certo punto entrano in gioco nuovi super angeli, che hanno rubato casco e tuta direttamente al Magneto della Marvel.

Anche se il pilot si perde in troppe spiegazioni che rallentano il ritmo e non ha certo l’ironia di due gemme di Rai4, ovvero Doctor Who e Supernatural (serie che ha giocato assai bene con agelicità e apocalisse), Dominion offre anche, se saprà sfruttarli, spunti interessanti: un tatuaggio “eredità” che è una guida alla salvezza; le nuove leggi dell’economia fra gli stati (io ti offro tecnologia d’avaguardia, tu in cambio mi dai 500 belle ragazze in età fertile) e soprattutto il rapporto padre/figlio che si instaura fra Alex e Michele, angelo alieno lascivo e decadente. Comunque sia, in Usa la serie ha funzionato alla grande ed è già pronta per una seconda stagione.

Stefano Lusardi