“THIS IS ENGLAND ’90”: IL CAPITOLO FINALE DELLA SERIE CULT DIRETTA DA SHANE MEADOWS

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Giunta alla terza e conclusiva stagione, This Is England ’90, chiude il cerchio di una narrazione iniziata con il film ambientato nel 1983 e proseguita con i capitoli ’86 e ’88, nei quali si racconta il cambiamento sociale e politico dell’Inghilterra attraverso le storie dei suoi protagonisti.

This Is England '90«Lasciamo l’Inghilterra in uno stato migliore rispetto a quando siamo arrivati undici anni fa ». Si apre con il discorso di dimissioni di Margaret Thatcher, accompagnata ironicamente dalle note di There She Goes dei The La’s, l’ultimo capitolo della serie che prende spunto da This Is England, pellicola diretta da Shane Meadows nel 2006, vincitore del BAFTA come miglior film britannico e del Premio della giuria alla prima edizione del Festival del Cinema di Roma. Ancora una volta è la Lady di ferro, osteggiato Primo Ministro inglese dal 1979 al 1990, nonché leader del partito conservatore, a dare allo spettatore le coordinate temporali per seguire e contestualizzare le vicende dei protagonisti.

This Is England Il primo episodio di questa, apparentemente, ultima stagione, presentato in anteprima all’Edinburg Tv Festival, arriva a quattro anni di distanza da This Is England ’88, periodo in cui il regista è stato impegnato nella realizzazione del documentario The Stone Roses: Made of Stone, incentrato sulla reunion della storica band inglese. Ambientato nei giorni della Fifa World Cup, This Is England ’90, racconta un altro spaccato del Paese, con la rave culture a fare capolino tra droghe sintetiche e raduni musicali dal retrogusto acido. Scritto dallo stesso Meadows insieme a Jack Thorne, penna che compare anche nei precedenti spin off del film, This is England ’90 si concentra, ad eccezione di Shaun (Thomas Turgoose), su personaggi fino a questo momento lasciati gravitare come satelliti attorno ai protagonisti del film, che sembrano aver trovato un equilibrio finora assente. Ecco allora Kelly (Chanel Cresswell), Trev (Danielle Watson), Gadget (Andrew Ellis) e Shaun, divenuti ormai giovani donne e uomini, prendere la scena con le loro storie personali che, in questo caso, diventano corali. Fin dal debutto sul grande schermo, infatti, la caratteristica principale della scrittura di Meadows è quella di raccontare una collettività, data da un piccolo gruppo di persone, che condividono la vita nella periferia inglese, tra case dai mattoni rossi e giornate passate tra parchi in disuso e pub di seconda mano. Una famiglia allargata nata dal bisogno di trovare nell’altro quell’appiglio negato dall’intollerante Inghilterra della Tatcher la cui presenza è costante, grazie ad espedienti narrativi (una radio accesa, un graffito sul muro) sempre presenti ma lasciati sullo sfondo.

woody and lolThis is England e i suoi tre spin off, ’86, ’88 e ’90, grazie alle storie di Woody (Joseph Gilgun), Lol (Vicky McClure), Milky (Andrew Shim), Combo (Stephen Graham) e di tutti gli altri personaggi, ha raccontato dieci anni di storia sociale e politica del suo Paese. Dalle conseguenze della Guerra delle Falkland, all’inasprirsi di una parte della sottocultura skinhead entrata in contatto con le idee razziste e xenofobe del Fronte Nazionale inglese, dalla crudezza dello stupro al flagello della disoccupazione, sino alla scena Mod e alle droghe, intervallando tutto con le storie personali di un gruppo di giovani amici che hanno vissuto questi eventi sulla propria pelle.

This Is England '88Visivamente intensa, con momenti brutali dati dal loro realismo, e sequenze intrise di una dolcezza ed un’ironia tangibili, la saga di This Is England, tra bretelle, teste rasate, Doctor Marteens, camice a scacchi e capelli colorati, non si è limitata a mostrare l’evolversi del tempo solo attraverso l’esteriorità, ricostruita fin nei minimi dettagli, ma ha raccontato il mutamento di un decennio anche attraverso la musica, fondamentale in ogni capitolo. Dallo ska dei The Specials al reggae dei Toots & The Maytals, dal punk rock dei Buzzcocks al soul di Wendy Rene, fino all’alternative rock degli Happy Mondays o degli Stone Roses.

Manuela Santacatterina