“UNA VOLTA NELLA VITA”: TRA MEMORIA E ADOLESCENZA

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In occasione della Giornata della Memoria, da domani in sala, distribuito da Parthénos, il film diretto da Marie-Castille Mention- Schaared, ispirato alla storia vera, umana e coinvolgente del giovane Ahmed Dramé 

Una volta nella vitaIl Liceo Léon Blum di Créteil, città situata a sud-est di Parigi è un incrocio esplosivo di etnie, confessioni religiose e conflitti sociali. Anne Gueguen (Ariane Ascaride), professoressa di una classe problematica propone ai suoi allievi un progetto comune: partecipare a un concorso nazionale di Storia dedicato alla Resistenza e alla Deportazione.
Una volta nella vita, da domani in sala in occasione della Giornata della Memoria, è ispirato alla storia vera di Ahmed Dramé (autore dell’omonimo libro, protagonista e co-sceneggiatore della pellicola), che durante il liceo ha vissuto in prima persona l’esperienza del difficile incontro con la Memoria della Shoah, grazie ad una professoressa illuminata. Il giovane ha cercato qualcuno che potesse dar voce all’avventura vissuta assieme ai suoi compagni. Ostinato e caparbio, colpito dalla visione di Ma première fois, primo film di Marie-Castille Mention- Schaar, decise di contattarla via mail. La regista francese rimase molto colpita dalle sessanta pagine di sceneggiatura scritte dal ragazzo e decise quindi di incontrarlo. «Durante il nostro primo incontro, ho voluto sapere da dove gli fosse venuta quest’idea del concorso e ho scoperto che la vita di Ahmed, come quella di tutti gli altri allievi della sua classe di prima liceo, era stata completamente stravolta dall’aver preparato e vinto il Concorso nazionale della Resistenza e della Deportazione. Non conoscevo questo concorso. Ahmed mi ha raccontato la sua avventura e ho sentito quanto quell’esperienza collettiva l’avesse trasformato. Mi è immediatamente venuta voglia di fare un film a partire da quella storia », ha raccontato Marie-Castille Mention- Schaar.

Una volta nella vitaIl titolo originale, Les Heritiers, letteralmente “Gli eredi”, è evocativo. «Mi fa molto piacere che la parola “eredi” sia associata alla gioventù di oggi, multi comunitaria e multi confessionale. Non abbiamo l’abitudine di abbinare questo termine ai volti di questi ragazzi e tuttavia ho l’impressione che tutto il film sia percorso dal tema dell’eredità. Che cosa ereditiamo? Ma anche, che cosa lasciamo ai nostri eredi? Cosa ne facciamo della nostra storia? È possibile ignorarla, è possibile capire l’eredità degli altri? Che cosa conserviamo? », ha dichiarato la stessa regista.
Una volta nella vita è un film necessario, sulla Memoria e sugli ostacoli di una classe difficile unita dal dolore per la tragica sorte che ragazzi come loro hanno vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Rudy Ciligot

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