WILLIAM BALDWIN: “INTERPRETO UN FRATE IN THE BROKEN KEY MA SONO UN PECCATORE”

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Abbiamo visitato il suggestivo set allestito alla Sacra di San Michele in Val Susa del thriller esoterico The Broken Key di Louis Nero

The Broken KeyArcano esoterismo, un’aura di misticismo. Torino città magica, si sa. Quando si arriva sul set del misterioso The Broken Key di Louis Nero dopo che si è bloccata la serratura di casa e, giunti sotto il monumentale complesso della Sacra di San Michele, l’abbazia rosminiana illuminata dai quadri di Defendente Ferrari che domina imperiosa dal cucuzzolo del monte Pirchiriano la piemontese Val di Susa e ispirò Umberto Eco per Il nome della rosa, non si riesce a salire perché l’ascensore non parte senza chiave (poi trovata da un solerte addetto della produzione), beh, qualcosa vorrà pur dire. Eccoci immersi nell’incantata atmosfera del thriller esoterico diretto dall’autore de Il mistero di Dante, un viaggio fatato intriso di simbolismi fra le Sette Arti Liberali e sette segrete, tra passato e futuro (prossimo), in cui la carta è diventata un bene raro e stamparla è un reato. Girato in inglese e finanziato da Torino Film Production e L’Altro Film con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte, vanta un notevole cast che comprende William Baldwin, Rutger Hauer, Geraldine Chaplin, Philippe Leroy e Franco Nero. Sarà distribuito da Fantastic Films.

The Broken KeyIn un silenzio irreale rotto solo dal forte vento, assistiamo a una scena clou in cui il protagonista, l’archeologo Arthur Adams (Andrea Cocco) è disteso per terra, forse moribondo, ai piedi dello Scalone dei Morti che conduce al Portone dello Zodiaco («Volo per terra ma non posso dire di più – ci spiega poi l’attore – Il mio personaggio ha una vita piuttosto complicata, fin dall’infanzia, è chiuso e riservato. È uno studioso di archeologia specializzato in egittologia. Nel film ha un’evoluzione soprattutto personale e riesce a superare paure e ostacoli »). Viene soccorso dalla sua assistente nel film, Sara Eve (Diana Dell’Erba) che, a proposito del suo ruolo, ci racconta: «Sono l’aiutante del protagonista. Simboleggio la saggezza e l’intuizione – poi tossisce – Scusate, ho pianto tutta la mattina! ».

The Broken KeySul set incontriamo anche Walter Lippa (Gomorra, la serie), l’esploratore Marco Deambrogio («Sono James, un esperto di metafisica, religione e cabala che sta facendo un percorso spirituale »), e Alex Belli, noto soprattutto per la sitcom Centovetrine, di cui notiamo uno vistoso serpente tatuato intorno al braccio destro: interpreta infatti il ruolo di Snake. «Qui il serpente è l’animale della conoscenza, era l’animale più bello dell’Eden – ci spiega l’attore parmense – mentre nell’iconografia cristiana rappresenta il male. L’emozione di girare un film del genere è tanta. Quando ho conosciuto Louis sono rimasto ammaliato perché mi ha spiegato il personaggio in maniera passionale ».

 

 

Da una porticina sbuca William Baldwin che interpreta il frate Hugo, l’ambiguo custode del luogo. Lo abbiamo intervistato.

INTERVISTA A WILLIAM BALDWIN

 

William BaldwinUltimamente ha recitato in Sexy Dirty Money e Gossip Girl. Come mai si è dedicato più alla televisione che al cinema?

Tre cose sono cambiate completamente negli ultimi dieci anni: l’invenzione di Internet, le televisioni via cavo a pagamento e il crollo dell’economia nel 2008. La cable tv HBO è capace di rischiare, con progetti in grado di osare. Molte buone sceneggiature finiscono in televisione. Il mio agente mi diceva: non devi fare tv, sei una star del cinema. Sei mesi dopo, Cher, Susan Sarandon e molti attori che hanno vinto un Oscar erano ad HBO. Ma c’è anche pessima tv, come i reality delle Kardashian. Io ho tre figli ma non ho il televisore in casa.

Come mai ha accettato questo ruolo di frate in The Broken Key?

Non ho mai recitato in un ruolo del genere, per quello ho scelto il progetto. Non mi sento però a mio agio, sono un peccatore. Quando l’ho detto a mia moglie e le ho descritto la parte lei mi ha detto: sei bravo ma non così bravo da diventare un frate! A volte leggi uno script e ti ispira. Come Affari Sporchi (di Mike Figgis, ndr), era un poliziesco con un’ottima sceneggiatura, non l’avevo mai fatto prima. Oppure Il calamaro e la balena (di Noah Baumbach, ndr). Attraverso la mia carriera ho avuto l’opportunità di fare cose diverse, di recitare in film che sono state sfide.

William BaldwinÈ cattolico?

Sì, vado anche in Chiesa. E ogni tanto mi faccio pure confessare.

Che cosa pensa di questa location suggestiva e dell’Italia?

Meravigliosa. Ho viaggiato molto nel nord Italia ma non conosco il Sud. Amo l’Italia e gli italiani. I miei migliori amici newyorchesi sono italoamericani. Io sono cresciuto a Massapequa (nella periferia di New York, ndr). Lì sono tutti italiani ed ebrei: li chiamiamo Mazza-pizza!

Gli italiani la ricordano soprattutto per il thriller Sliver del 1993 con Sharon Stone…

È stato molto tempo fa. Non ci frequentiamo. Non ho molti amici nel mondo del cinema, solo Oliver Platt, Kurt Russell e Chazz Palmintieri. Fratelli, mogli e cognate mi bastano: sto quasi sempre con la mia famiglia.

Lì interpretava un personaggio malvagio… È più facile interpretare un buono o un cattivo?

La gente è psicologicamente complessa. Mi piacerebbe recitare più parti da buono ma mi viene naturale affrontare il lato oscuro dei personaggi.

Louis NeroSubentra quindi il regista Louis Nero che ha appena terminato di girare una sequenza: «Qui si gira la parte del Paradiso terrestre – ci spiega il regista – in realtà è l’ultimo girone del Purgatorio prima di arrivare in Paradiso: la Sacra di San Michele non a caso ha anche l’immagine della montagna del Purgatorio. Ci troviamo qui alla sua sommità per far sì che il nostro Arthur passi attraverso la Porta del Fuoco, come diceva Dante, prima di raggiungere i cieli. È il penultimo stadio del film, l’ultimo è alla Mole Antonelliana con Geraldine Chaplin, scena che abbiamo già girato. Qui alla Sacra incontra il custode di questo luogo che gli appare sotto forma di frate: Dante mette i golosi all’Inferno e nell’ultimo girone prima di entrare nel Paradiso celeste. All’Inferno mangiano e ingrassano mentre in Paradiso mangiano ma continuano a dimagrire. Il nostro protagonista William rappresenta questa ‘ultima virtù’ in modo gioviale: ma sembra ambiguo fino alla fine, sembra uno che vuole ostacolare il protagonista o aiutarlo? Sarà una delle chiavi che gli permetterà finalmente di fare questo passaggio attraverso la Porta di Fuoco e farà una fine molto particolare come tutti i personaggi ».

The Broken KeyRiguardo al misticismo ed esoterismo di cui è intriso il suo cinema, Louis Nero ci spiega: «Quando parlo di magia intendo la magia di Giordano Bruno, che non è affatto far apparire o sparire le cose o vedere i fantasmi, è un linguaggio diverso per spiegare alle persone la volontà di conoscenza. Bruno diceva: “Se gli altri vogliono vedermi come mago è l’unico modo per fare capire i concetti che stanno dietro alle cose”. A me non affascina tanto il fenomeno quanto piuttosto questo aspetto del mondo dell’esoterico. Il film è intriso di simbolismo per mille motivi. Il suo obiettivo è far vivere allo spettatore, giovane o meno giovane, la stessa vita del protagonista: tutti facciamo un percorso verso la conoscenza. Il protagonista parte dagli Inferi più profondi per arrivare ai Cieli ».

Roberto Schinardi